2008-07-31

Gli stralci del diario di 13 (proprio lui, si si)

Non avrei mai pensato di dover tornare a scuola: solo questo potrebbe bastare a farmi desistere dal mio piano. Non so se il mio “maestro” uscirà vivo da tutto questo, e non so se ne uscirò sano di mente: sono passati ormai due secoli da quando ho imparato per l'ultima volta qualcosa sotto l'insegnamento di qualcun altro. Credo di stare per esplodere, forse scrivere queste pagine mi servirà come sfogo. Se solo ci fosse un'altra via, la imboccherei subito. Io, Nefradel, il Conquistatore del Diavolo d'Ottone, Arcimago e reggente del Cerchio d'Acciaio, io che ho sotto il mio controllo demoni e diavoli che comandano intere legioni infernali, io che ho scoperto i segreti della magia, della vita e della morte, io che ho comandato uomini e immortali e mi sono fatto beffe di loro, io sono tornato a scuola. Che ironia.

Più tempo passo con il giovane Evendur, più mi convinco di aver fatto la scelta giusta: dopo che gli ho “presentato” il suo attuale patrono, ha fatto enormi progressi. Ora si che il suo progetto originale potrà avverarsi, anche se non nel modo che lui si immagina: del resto, non è possibile ottenere un risultato importante senza un sacrificio altrettanto importante. Quasi provo pietà per lui: quando venne da me, chiedendomi informazioni sugli antichi portali del Tempo, esponendomi il suo folle progetto, ero indeciso se ucciderlo subito o torturarlo lentamente e a lungo, per le sue parole avventate. Ora invece, mentre mi accorgo di cosa sta diventando, e di cosa avrebbe potuto essere, sotto la tutela di un maestro vero, mi trovo a rimpiangere la perdita di materia prima di così buona qualità. Certo, la famiglia non ha mai dato frutti degni di menzione, ma questo nuovo virgulto sarebbe potuto salire in alto. Ora, invece, egli farà salire in alto me. Ironia.

La giornata di oggi mi ha chiarito le idee: devo complimentarmi per la mia scelta di non mettere in atto personalmente questa parte del progetto. Due dei miei “compagni” sono morti a causa della loro stessa magia, e un altro invece sarebbe meglio ucciderlo subito, per non farlo soffrire ulteriormente:e poi dicono che questa gente è “pietosa”. Io comando gli eserciti del Caos, ma la magia del caos è decisamente troppo, troppo pericolosa per un mortale: anche le poche cose che ho messo in pratica, per mantenermi al passo con gli altri, mi sono costate uno sforzo che non avrei mai pensato, e una cicatrice. Erano anni che non rischiavo più di ferirmi seriamente con uno dei miei esperimenti. Mi meravoglio come il giovane Evendur possa mantenere la sanità mentale. Spero che non la perda: è troppo presto, manderebbe a monte i miei piani. Presto il mondo comincerà a sentire gli effetti delle forze che stiamo raccogliendo qui: e io potrò cominciare a muovermi. Il primo a cadere sarà il sigillo della tomba sotto le sabbie. Non ho dubbi: la dentro troverò quello che cerco, quello che da sempre avevo creduto perso. Il più grande dei tesori della mia patria, e il più grande dei regali, per me. Non può averlo nascosto altrove , il vecchio corvaccio. Tutto il resto è pronto: conosco l'ubicazione del portale, conosco l'epoca giusta, e la giusta persona. So cosa fare, e quando farlo. Ma le acque sono troppo limpide, per ora. È troppo presto per muoversi.

L'idiota ha fatto il suo dovere, a Candlekeep: un altro passo verso il giusto grado di confusione. Anche questa volta mi è costato non poco, poter intervenire in quel luogo: eppure è per quello che ho accumulato tutto il mio credito, presso i Signori della Gheenna. Una volta per uccidere chi si era messo tra me e il mio obiettivo, e per lasciare la prima traccia, ed ora, per poter lasciare la seconda traccia: il giovane Evendur li porterà a me, non potranno fare a meno di seguirlo fino a qui. Quasi mi sto affezionando a quel gruppo, anche se per ora è solo un'immagine nel futuro: si sono rivelati il migliore tra i miei strumenti. Il vecchio Barbagrigia era troppo imprevedibile, non l'avrei mai creduto capace di erigere un sigillo di quel potere. Mi ha tenuto a bada per anni, dopo che fui io a fargli trovare il grande tesoro. Eppure, alla fine, con la sua morte mi ha servito, così come altri mi serviranno con la loro vita.

Li ho trovati: sono loro, ora non ci sono dubbi. Ed è stata proprio la nipote del vecchio corvaccio a darmi l'anello mancante, quello che li legherà a me. Che ironia. Uno di loro è già al mio servizio, e che lo compia bene, il suo dovere: deve proteggerli, devono vivere, ormai tutto sta giungendo al termine, al giusto termine, al temine che io ho stabilito. Se non lo compirà, se anche questa volta succederà qualcosa di inaspettato, mi troverà ben poco magnanimo. Ho già perso anni di tempo. Non ho intenzione di aspettare ancora, di stare ancora agli ordini di questo giovane mago. Li ho chiamati, ho inviato loro le mie parole, e loro hanno creduto che fosse la voce del loro Dio, a guidarli nelle sabbie.

Ce l'ho, è mio, finalmente è mio! Anche l'ultimo dei tre. Ora posso dare il via anche all'altra parte del mio progetto: lo riporteranno in vita, ne richiameranno lo spirito e la carne. E lo faranno per me! Cosa potrà fermarmi, ora? Il giovane Evendur sta per concludere la sua grande opera, ed io sono quasi all'inizio della mia.

Finalmente li ho incontrati: ho avuto modo di vedere quello che fino ad ora mi aveva mostrato solo la mia magia. Idioti, tutti, solo uno di loro è veramente pericoloso: se la sua Dea dovesse avere sospetto di quello a cui miro, non so se riuscirei a cavarmela. Ma anche lui sta ballando al ritmo che suono io: mi hanno anche ringraziato per il gentile dono che gli ho fatto. Quello specchio è una sorta di assicurazione, con tutto ciò che ho fatto per oscurare la visione di ciò che avviene, o che avverrà, anche io farei fatica a controllarli altrimenti. Che ironia.

Il Mal Cristallino è stato un effetto secondario non previsto, lo ammetto, che quasi mi è costato l'intero piano: quel dannato druido aveva davvero sviluppato una vista che gli permetteva di vedere attraverso tutta la fanghiglia che abbiamo sparso in questi ultimi anni. Mi ha messo in difficoltà, sono dovuto intervenire di persona, una ulteriore perdita di tempo, una ulteriore possibilità di essere scoperto. Eppure, se vuoi che un lavoro sia fatto bene, devi farlo da solo. Non è stato difficile farsi passare per l'anziano druido, e quella morte, così grottesca, è stata devo dire una mossa a regola d'arte: credo di cominciare ad apprezzare le inaspettate possibilità offerte dal Caos, o dal Caso. Non credo che ora ci sarà più la possibilità che essi deviino dalla rotta assegnatagli.

Ultimo appunto, e nessun saprà mai cosa questo significhi per me, cosa significhi che presto quello stupido giovane mago sarà morto, e tutti gli altri con lui, anche la mia cara, dolce amante, con le sue preziose informazioni: che muoiano tutti, e non credo che sarà piacevole, la loro dipartita. Non penso che avrò tempo per un ultimo sopralluogo a Cedarspoke, ma ritengo che il villaggio sia ancora al sicuro, con il suo prezioso, infinitamente prezioso segreto: ho già preparato tutto per il viaggio. Tutto ciò che potrò portare, ovviamente.

Gli appunti nella calligrafia del vecchio Barbagrigia sono ne più ne meno quelli che hanno trovato alla fortezza di Candlekeep: solo una pagina è diversa. Pare la copiatura di un altro testo: vi sono alcuni diagrammi, che rappresentano i quattro elementi, e una rappresentazione del tempo, come il fiume che scorre dalla clessidra. E poi alcune frasi

“Quattro guardiani per quattro cancelli
e poi il portale della fornace.
Quattro cancelli per quattro guardiani
e poi il portale della fornace.
Il primo è acqua, gelida come il cuore del ghiaccio.
Il secondo è terra, solido come le radici dei monti
il terzo è aria, rapido come il pensiero dell'uomo
il quarto è fuoco, che solo può capire la distruzione.
Non c'è tempo in quel luogo,
non c'è spazio in quel tempo,
poiché è un luogo fuori dal tempo
poiché è un tempo privo di ogni coordinata.
Solo i guardiani hanno la chiave,
ma i guardiani non possono varcare i cancelli.”

“Il monte che nessuno può scalare, la cima su cui nessuno può arrivare, l'antro in cui nessuno può entrare: ecco i tre luoghi che sono uno. Non esistevano prima che fosse aperta la fornace, che li abbia creati lui? Preesistevano, ma non c'era nessuna altra leggenda o racconto.”

Infine, tra le pagine dei diari, piegate con cura, anche alcune pergamene parzialmente bruciate, alcune illeggibili, ma che riportano dei disegni, una sola con alcune parole leggibili:a queste, poi, sono stati aggiunti altri appunti, con vari inchiostri, in tempi anche distanti tra loro, a giudicare dallo scolorimento dell'inchiostro

“la cima di Adrio (Adrius) vicino al giardino di Eldath” la parola Adrius è cancellata, e sostituita con la parola Andrus, e poi una freccia: Foresta Gulthmere? Seguono alcuni nomi cancellati, con violenza, e poi Cedarspoke? SI SI SI!!!
Il portale è indistruttibile, non rilevabile, visibile come un disco dorato dalla cornice di solida pietra con strane gemme incastonate, fino a che non ci si concentra.
Nessuno vi entra senza che Mystra lo scopra, e lo interroghi. !!!!!
Quanto a lungo non sarà così?
Il tempo è preciso, la destinazione non lo è.
Attenzione al tempo di invenzione!
Anno 3517

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