2008-07-31

Gli stralci del diario di 13 (proprio lui, si si)

Non avrei mai pensato di dover tornare a scuola: solo questo potrebbe bastare a farmi desistere dal mio piano. Non so se il mio “maestro” uscirà vivo da tutto questo, e non so se ne uscirò sano di mente: sono passati ormai due secoli da quando ho imparato per l'ultima volta qualcosa sotto l'insegnamento di qualcun altro. Credo di stare per esplodere, forse scrivere queste pagine mi servirà come sfogo. Se solo ci fosse un'altra via, la imboccherei subito. Io, Nefradel, il Conquistatore del Diavolo d'Ottone, Arcimago e reggente del Cerchio d'Acciaio, io che ho sotto il mio controllo demoni e diavoli che comandano intere legioni infernali, io che ho scoperto i segreti della magia, della vita e della morte, io che ho comandato uomini e immortali e mi sono fatto beffe di loro, io sono tornato a scuola. Che ironia.

Più tempo passo con il giovane Evendur, più mi convinco di aver fatto la scelta giusta: dopo che gli ho “presentato” il suo attuale patrono, ha fatto enormi progressi. Ora si che il suo progetto originale potrà avverarsi, anche se non nel modo che lui si immagina: del resto, non è possibile ottenere un risultato importante senza un sacrificio altrettanto importante. Quasi provo pietà per lui: quando venne da me, chiedendomi informazioni sugli antichi portali del Tempo, esponendomi il suo folle progetto, ero indeciso se ucciderlo subito o torturarlo lentamente e a lungo, per le sue parole avventate. Ora invece, mentre mi accorgo di cosa sta diventando, e di cosa avrebbe potuto essere, sotto la tutela di un maestro vero, mi trovo a rimpiangere la perdita di materia prima di così buona qualità. Certo, la famiglia non ha mai dato frutti degni di menzione, ma questo nuovo virgulto sarebbe potuto salire in alto. Ora, invece, egli farà salire in alto me. Ironia.

La giornata di oggi mi ha chiarito le idee: devo complimentarmi per la mia scelta di non mettere in atto personalmente questa parte del progetto. Due dei miei “compagni” sono morti a causa della loro stessa magia, e un altro invece sarebbe meglio ucciderlo subito, per non farlo soffrire ulteriormente:e poi dicono che questa gente è “pietosa”. Io comando gli eserciti del Caos, ma la magia del caos è decisamente troppo, troppo pericolosa per un mortale: anche le poche cose che ho messo in pratica, per mantenermi al passo con gli altri, mi sono costate uno sforzo che non avrei mai pensato, e una cicatrice. Erano anni che non rischiavo più di ferirmi seriamente con uno dei miei esperimenti. Mi meravoglio come il giovane Evendur possa mantenere la sanità mentale. Spero che non la perda: è troppo presto, manderebbe a monte i miei piani. Presto il mondo comincerà a sentire gli effetti delle forze che stiamo raccogliendo qui: e io potrò cominciare a muovermi. Il primo a cadere sarà il sigillo della tomba sotto le sabbie. Non ho dubbi: la dentro troverò quello che cerco, quello che da sempre avevo creduto perso. Il più grande dei tesori della mia patria, e il più grande dei regali, per me. Non può averlo nascosto altrove , il vecchio corvaccio. Tutto il resto è pronto: conosco l'ubicazione del portale, conosco l'epoca giusta, e la giusta persona. So cosa fare, e quando farlo. Ma le acque sono troppo limpide, per ora. È troppo presto per muoversi.

L'idiota ha fatto il suo dovere, a Candlekeep: un altro passo verso il giusto grado di confusione. Anche questa volta mi è costato non poco, poter intervenire in quel luogo: eppure è per quello che ho accumulato tutto il mio credito, presso i Signori della Gheenna. Una volta per uccidere chi si era messo tra me e il mio obiettivo, e per lasciare la prima traccia, ed ora, per poter lasciare la seconda traccia: il giovane Evendur li porterà a me, non potranno fare a meno di seguirlo fino a qui. Quasi mi sto affezionando a quel gruppo, anche se per ora è solo un'immagine nel futuro: si sono rivelati il migliore tra i miei strumenti. Il vecchio Barbagrigia era troppo imprevedibile, non l'avrei mai creduto capace di erigere un sigillo di quel potere. Mi ha tenuto a bada per anni, dopo che fui io a fargli trovare il grande tesoro. Eppure, alla fine, con la sua morte mi ha servito, così come altri mi serviranno con la loro vita.

Li ho trovati: sono loro, ora non ci sono dubbi. Ed è stata proprio la nipote del vecchio corvaccio a darmi l'anello mancante, quello che li legherà a me. Che ironia. Uno di loro è già al mio servizio, e che lo compia bene, il suo dovere: deve proteggerli, devono vivere, ormai tutto sta giungendo al termine, al giusto termine, al temine che io ho stabilito. Se non lo compirà, se anche questa volta succederà qualcosa di inaspettato, mi troverà ben poco magnanimo. Ho già perso anni di tempo. Non ho intenzione di aspettare ancora, di stare ancora agli ordini di questo giovane mago. Li ho chiamati, ho inviato loro le mie parole, e loro hanno creduto che fosse la voce del loro Dio, a guidarli nelle sabbie.

Ce l'ho, è mio, finalmente è mio! Anche l'ultimo dei tre. Ora posso dare il via anche all'altra parte del mio progetto: lo riporteranno in vita, ne richiameranno lo spirito e la carne. E lo faranno per me! Cosa potrà fermarmi, ora? Il giovane Evendur sta per concludere la sua grande opera, ed io sono quasi all'inizio della mia.

Finalmente li ho incontrati: ho avuto modo di vedere quello che fino ad ora mi aveva mostrato solo la mia magia. Idioti, tutti, solo uno di loro è veramente pericoloso: se la sua Dea dovesse avere sospetto di quello a cui miro, non so se riuscirei a cavarmela. Ma anche lui sta ballando al ritmo che suono io: mi hanno anche ringraziato per il gentile dono che gli ho fatto. Quello specchio è una sorta di assicurazione, con tutto ciò che ho fatto per oscurare la visione di ciò che avviene, o che avverrà, anche io farei fatica a controllarli altrimenti. Che ironia.

Il Mal Cristallino è stato un effetto secondario non previsto, lo ammetto, che quasi mi è costato l'intero piano: quel dannato druido aveva davvero sviluppato una vista che gli permetteva di vedere attraverso tutta la fanghiglia che abbiamo sparso in questi ultimi anni. Mi ha messo in difficoltà, sono dovuto intervenire di persona, una ulteriore perdita di tempo, una ulteriore possibilità di essere scoperto. Eppure, se vuoi che un lavoro sia fatto bene, devi farlo da solo. Non è stato difficile farsi passare per l'anziano druido, e quella morte, così grottesca, è stata devo dire una mossa a regola d'arte: credo di cominciare ad apprezzare le inaspettate possibilità offerte dal Caos, o dal Caso. Non credo che ora ci sarà più la possibilità che essi deviino dalla rotta assegnatagli.

Ultimo appunto, e nessun saprà mai cosa questo significhi per me, cosa significhi che presto quello stupido giovane mago sarà morto, e tutti gli altri con lui, anche la mia cara, dolce amante, con le sue preziose informazioni: che muoiano tutti, e non credo che sarà piacevole, la loro dipartita. Non penso che avrò tempo per un ultimo sopralluogo a Cedarspoke, ma ritengo che il villaggio sia ancora al sicuro, con il suo prezioso, infinitamente prezioso segreto: ho già preparato tutto per il viaggio. Tutto ciò che potrò portare, ovviamente.

Gli appunti nella calligrafia del vecchio Barbagrigia sono ne più ne meno quelli che hanno trovato alla fortezza di Candlekeep: solo una pagina è diversa. Pare la copiatura di un altro testo: vi sono alcuni diagrammi, che rappresentano i quattro elementi, e una rappresentazione del tempo, come il fiume che scorre dalla clessidra. E poi alcune frasi

“Quattro guardiani per quattro cancelli
e poi il portale della fornace.
Quattro cancelli per quattro guardiani
e poi il portale della fornace.
Il primo è acqua, gelida come il cuore del ghiaccio.
Il secondo è terra, solido come le radici dei monti
il terzo è aria, rapido come il pensiero dell'uomo
il quarto è fuoco, che solo può capire la distruzione.
Non c'è tempo in quel luogo,
non c'è spazio in quel tempo,
poiché è un luogo fuori dal tempo
poiché è un tempo privo di ogni coordinata.
Solo i guardiani hanno la chiave,
ma i guardiani non possono varcare i cancelli.”

“Il monte che nessuno può scalare, la cima su cui nessuno può arrivare, l'antro in cui nessuno può entrare: ecco i tre luoghi che sono uno. Non esistevano prima che fosse aperta la fornace, che li abbia creati lui? Preesistevano, ma non c'era nessuna altra leggenda o racconto.”

Infine, tra le pagine dei diari, piegate con cura, anche alcune pergamene parzialmente bruciate, alcune illeggibili, ma che riportano dei disegni, una sola con alcune parole leggibili:a queste, poi, sono stati aggiunti altri appunti, con vari inchiostri, in tempi anche distanti tra loro, a giudicare dallo scolorimento dell'inchiostro

“la cima di Adrio (Adrius) vicino al giardino di Eldath” la parola Adrius è cancellata, e sostituita con la parola Andrus, e poi una freccia: Foresta Gulthmere? Seguono alcuni nomi cancellati, con violenza, e poi Cedarspoke? SI SI SI!!!
Il portale è indistruttibile, non rilevabile, visibile come un disco dorato dalla cornice di solida pietra con strane gemme incastonate, fino a che non ci si concentra.
Nessuno vi entra senza che Mystra lo scopra, e lo interroghi. !!!!!
Quanto a lungo non sarà così?
Il tempo è preciso, la destinazione non lo è.
Attenzione al tempo di invenzione!
Anno 3517

2008-07-26

Pape Satàn pape Satan aleppe!

cominciò Pluto con la voce chioccia; e quel savio gentil, che tutto seppe, disse per confortarmi: «Non ti noccia la tua paura; ché, poder ch'elli abbia, non ci torrà lo scender questa roccia. ma anzichè andare al cinema giovedì.... fare una puntatina di gioco? visto che siamo tutti (giocatori + master) ad andare al cimena..... giochiamo piuttosto.

2008-07-14

Una domanda, così, priva di contesto...

... prima di pubblicare il contenuto dei diari e degli appunti da voi trovati alle radici della torre, nel piano astrale... ... non vi pare che sia stato tutto molto facile?

2008-07-09

quando si gioca la prossima volta?

Invito i fortunati che vanno in vacanza ad inserire qua le date in cui possono giocare tra luglio e agosto, così magari una bottarella all'avventura ci scappa anche durante il periodo estivo.
  • DM = vacanza? esiste una cosa chiamata vacanza? direi che non la conoscerò ancora per molto... luglio e agosto a casa!
  • MdMuffa =
  • Simo =
  • Kenny =
  • Sigmud = dal 10 al 16 Agosto non ci sono (e forse sono impegnato la settimana dopo ossia fino al 23) per il resto dovrei essere libero
  • Tia = non vado in vacanza, posso tutto luglio e tutto agosto

2008-07-06

In memoriam: Zeltaeryn Xiltyn

Eri nero, piccolo e anche un poco bruttino, ma in fondo contro non morti, costrutti elementali e melme la tua capacità di colpire nei punti critici era leggenda. Coraggioso e impavido, ti lanciavi senza pensare in avventura... anche se con uno spessore minimo di tredici centimetri di acciaio intorno al corpo (ma solo per motivi estetici, ovviamente). I tuoi compagni apprezzavano la tua vicinanza, soprattutto da quando (poche settimane orsono, dopo centinaia d'anni di vita) scopristi che ci si poteva anche cambiare gli abiti sporchi: la tua biancheria intima, che apprese l'uso del linguaggio nel lontano '37, ancora si lamenta per il tuo improvviso volta...faccia. Con le parole non sei mai stato bravo, ma con le armi hai collezionato una serie infinita di attacchi poderosi: il terreno ai piedi di innumerevoli nemici è cosparso di profonde fenditure... non ci azzeccavi mai, ma erano sicuramente molto impressionanti Scherzi a parte, rimpiangiamo tutti (beh, quasi tutti, l'altro elfo scuro del gruppo è al momento occupato con un grande rave-party organizzato per festeggiare il liet...triste evento) il guerriero, e gli auguriamo che nell'aldilà possa avere una vita in cui tutti gli spieghino le missioni in modo più chiaro, con poche e semplici parole! P.s. sappi, ovunque tu sia al momento, che (come del maiale) di te e del tuo equipaggiamento non andrà sprecato nulla!! (ovviamente come puro segno di rispetto...)

2008-07-05

Thazar-De Odesseiron

Mago rosso di Thay (ulteriori dettagli verrano forniti al + presto, non è bello svelare tutto subito)

2008-07-01

Kayurath, una risorsa insperata

Eccola comparire e mettersi subito in luce con un tempestivo salvataggio... E che Mielikki ce la mandi buona!

aggiornamento del 2008-10-14

Eccoci al momento (triste) dei saluti. Averti al nostro fiance è stato un onore. La tua fedeltà è innegabile. Il tuo apporto impagabile. Ci mancherai molto. Possa la tua nuova vita darti gioie infinite e regalarti esperienze preziose. E possa il tuo sentiero rimanere sempre sgombro dai pericoli. Vai libera o grande amica

Hulga la druida GNOMA

è partita la seleçao per trovare una nuova immagine della druida.... ecco le due + accreditate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

eccone altre...

"Mi piace che i miei nemici siano confusi" "Qui siamo tutti confusi, K"

Sottotitolo: Animale messaggero: tutto intorno a te (ma anche sopra)


(sessione del 2008-06-12)

Al risveglio tutti sono di nuovo nei luoghi in cui si trovavano prima di addormentarsi: Dram, Hulga e Leonard nella stanza ricavata dalle stalle del castello. Stedd e Zeltaeryn nell'accampamento.

Al castello la sveglia passa poco prima dell'alba. Dram parla ai due compagni dell'incontro avuto con il vecchio misterioso che si fa passare per il maestro di Cormack (ma questo sarà svelato solo in futuro) e dice che hanno un appuntamento, più avanti nella mattinata, nei pressi della torre - o così pare dagli appunti di Sigmud. Pare anche che il discorso del primo incontro vertesse sulla "curiosità che porta con sé una certa dose di incoscienza".

Chiedendo ai servitori qualche informazione su questo stramaledetto vecchiaccio menarogna (si vedrà poi), questi reagiscono come se costui non esistesse "o meglio loro non vogliono" c'è scritto negli appunti: non saprei dire se non vogliono parlarne o se non vogliono che esista; ad ogni modo sembrano piuttosto restii come ornitorinchi e anche spaventati.

Nel frattempo, al di fuori delle mura, le indagini di Stedd e Zel (che per abilità sono paragonabili ai poliziotti di "Occhi di Gatto") scoprono un cerchio di protezione dal caos tutt'intorno al castello (fatto per tenere il caos all'interno - il cerchio, non il castello) nonché un inquietante cielo color arancione fiamma. La cosa preoccupa un po' i due giovani detective che decidono così di comunicare le loro scoperte al gruppo del di dentro, organizzando (grazie a un comodo "Inviare") un incontro presso le mura per mezzogiorno.

Il comodo "inviare", in realtà, rischia di creare non pochi problemi visto che, per effetto del caos, il messaggio ricevuto da Hulga e inviato da Stedd non sembra propriamente intellegibile. Ciò che arriva alla druida è infatti: "All'interno del castello c'è il bosco vicino alle mura del sogno. Il cerchio di protezione. Caos. Tipo. Sogno. Torre ovest a mezzo saluti e baci. Giorno". Bello. Capito niente, ma bello.

Di riffa o di raffa viene intuito che c'è qualcosa da comunicare e che l'appuntamento è per mezzogiorno vicino alle mura nella zona del boschetto interno. Proprio in zona per l'incontro col vecchio che effettivamente avviene. Il vecchio, in realtà, dice poche cose ("Lo vedete anche voi il fuoco? L'aria stessa è il fuoco") e poi se ne va, nonostante Hulga gli sbraiti dietro come e più di quando diventa orsa.

Ma ormai si è fatto mezzogiorno ed è il momento prescelto per il Grande Dialogo che avviene tramite i potenti mezzi magici dei "Cavalieri della Luna Crescente". Il primo messaggio, inviato da Stedd a Hulga, è andato perduto, ma resta la risposta della druida: "C'è un cerchio di protezione dal caos da una parte? Noi rifatto sogno. Ma ora stiamo bene. A domattina alle 7 o prima?".

A quanto parte la naturopata è già stufa della conversazione e tenta di rimandare. Il chierico, però, è di tutt'altro avviso e risponde: "Ferma lì! Cerchio intorno al castello. Detto prima. Tiene caos dentro. Miglio e mezzo di diametro. Anche noi morti in sogno, ora bene".

La druida, rassegnata, tenta di dare un contentino a Stedd per poi congedarlo nuovamente: "Primo messaggio giunto ingarbugliato. Altri accampati morti? Segni visibili? Fuoco era come colonna su castello? Verde dove? Domattina comunicazione ore 7". Dal che si deduce che nel messaggio andato perduto si accennava al cielo color fuoco e al cielo color verde del mattino. Oltre che la falsità della druida, che prima pone delle domande per pura cortesia ma poi se ne frega delle risposte, dando *di nuovo* appuntamento per l'indomani e considerando chiusa l'intera questione.

Il chierico, però, finge di non capire il velato accenno a lasciare in pace la naturalista (o più probabilmente non capisce per davvero) e rilancia con un: "Accampati respirano piano. Tiepidini. Sembrano morti. No altri segni. No colonna fuoco ma tutto cielo. Ora cielo tutto verde smeraldo. Capito! Domani sette!".

Hulga risponde per l'ultima volta, ma il messaggio ha ora il tono perentorio dell'elfo scuro intelligente (so che i lettori più attenti, ma anche quelli meno attenti, sapranno capire perfettamente a chi mi riferisco): "Cerca di rompere il cerchio. Devi interrompere le linee. In caso di emergenza ti mando animale messaggero". L'ultima frase è tuttavia di chiara provenienza druidica ed entra di diritto nella Top Ten delle "frasi-che-non-vorresti-mai-sentirti-dire-perché-preannunciano-la-tua-imminente-dipartita".

La festa nel castello prosegue: ai tre membri dei "Pezzenti Appariscenti" viene richiesto di esibirsi vicino alle mura, da dove il pubblico si affaccia. O così c'è scritto sugli appunti. Una rapida prova di abilità e subito il tentativo di esibizione passa da "intrattenere" a "far ridere": all'inizio l'accoglienza è tiepidina, come i morti apparenti là fuori, ma alla fine il pubblico ride.

L'esibizione successiva è nel parco; vi assistono gruppi di dame, donne giovani e anziane. Ogni donna è accompagnata da un apprendista (non un apprendista-donna, nel senso di uno che impara a fare la donna, praticamente un trans, ma un apprendista-mago, almeno così pare): ci sono 7 donne per 7 apprendisti (un successo al botteghino), e le 7 donne sono vestite ognuna con un diverso colore dell'arcobaleno.

Il pubblico, stavolta, ha l'aria annoiata. E in più gli apprendisti sono 7 e non 13: di questo i "Pezzenti Appariscenti" parleranno col loro agente. Ad ogni modo le donne stanno davanti e gli apprendisti, in piedi, dietro, probabilmente per rendere meno noiosa l'esibizione con le loro arti segrete. Cosa peraltro utilissima ancorché inefficace, visto che l'espressione del pubblico tutto, ora della fine, è passata da annoiata a seria.

A un certo punto della giornata, non meglio specificato, la druida si sente in emergenza e invece di prendere un Buscofen manda un animale messaggero. "Evocherò un gufo messaggero" annuncia trionfante. Effettivamente il gufo appare e, legato il messaggio alla zampa, parte in direzione Stedd.

Il chierico si trova nella tenda, intento a confabulare con Zel. Zel: "Quando voli voglio venire anch'io". Stedd: "Non si può, mi rallenteresti il decollo. E poi, è pericoloso". Zel: "A me pare più pericoloso restare a terra, specie se lanci i tuoi maledetti legumi". Stedd: "No, davvero, in cielo ci sono i temibili Flicorni Assassini Volanti, per non parlare dei temutissimi Tapironti Crepuscolari". Zel: "Mi prendi in giro?". Stedd: "No, giuro! Guarda, è scritto in questo libro". Zel, schiacciato dagli argomenti avanzati dal chierico, non può che dichiararsi d'accordo e ringraziare il buon Stedd dall'avergli risparmiato pericoli tanto letali, a lui sconosciuto per via della scarsa familiarità con carta che non sia bianca, morbida e in rotoli.

All'improvviso... tump. Tump. Tump. Tump. Sembra che qualcosa - o qualcuno - si stia avvicinando a grandi passi. Tump. Tump. Tump. TUMP. Qualcosa sta diventando decisamente troppo vicina. Stedd esce dalla tenda e resta un attimo di stucco: un elefante sta avanzando di gran carriera travolgendo tutto quello che incontra sul proprio cammino. Incluse le altre tende con gli occupanti addormentati all'interno.

Il chierico non ci pensa due volte: si alza rapido in aria mentre Zel, vista la situazione, inizia a saltare in su e in giù gridando "Pavido! Brutto! Porta via anche me!".

La faccenda è un po' imbarazzante: l'elefante si ferma a poca distanza da Stedd il quale nota un grazioso fiocchetto alla sua zampa, fiocchetto al quale è legato un foglio. "HULGA!" è il grido adirato e orripilato che si ode nella sera. "Chi altri potrebbe inviare un elefante assassino imbizzarrito per consegnare un messaggio?".

Il chierico, rassegnato, tenta di recuperare il messaggio avvicinandosi quatto quatto all'elefante ("Buono, pachiderma, buono... ma che naso grande che hai!"); purtroppo l'elefante è di tutt'altro avviso, e tenta allegramente di calpestare la farmacia ambulante, che si ritira in tutta fretta nella sicurezza dei cieli, tapironti a parte.

E Zel? Beh, Zel si sta mettendo l'armatura. Comprata all'Ikea. Con le istruzioni in svedese, ugro-finnico e serbo-bosniaco. Che comunque ha perso. E quindi ci vorrà un po'.

I due contendenti (Stedd e l'elefante) si fissano di brutto negli occhi, ma nessuno agisce. Per risolvere l'empasse, il sacerdufo borbotta tra sé baloccandosi con l'idea di lanciare un fagiolo. Zel, dall'interno della tenda, si lascia andare a una ben calibrata bestemmia non appena la parola "fagiolo" appare lieve sulle labbra del chierico dimostrando che, se gli occhi degli elfi vedono "quello che vedono i tuoi... dove l'hai sentita sta c....ta che noi elfi si vede di più, al TG4?", le orecchie funzionano invece che è una meraviglia.

Stedd non si lascia impressionare, la legge è dalla sua: "Le condizioni sono soddisfatte: Hulga è lontana e non è la più vicina". Poi però si ricorda di essere caotico e, visto che comunque tutta la pantomima ha avuto l'effetto di permettere a Zel di completare la vestizione, preferisce optare per un'evocazione.

Un Mephit del fuoco dovrebbe apparire per aiutare il testé rivestitosi drow ad abbattere l'animale dalla spessa pelle, e infatti un piccolo, ma piccolo, ma proprio cucciolo drago rosso appare e fissa il grigio bestione con gli occhioni spalancati e luccicanti e con un'espressione inequivocabile: "Perché io?".

Per quanto tascabile, un drago è sempre un drago; per quanto stordito, un guerriero è sempre un guerriero; per quanto pavido, un chierico è sempre un chierico: l'elefante viene ridotto quindi alla ragione o, per meglio dire, a un abbondante stufato. Si può così recuperare il messaggio in tutta sicurezza.

"Fatti trovare al solito posto alle 11. Se non ci puoi venire restiamo d'accordo per l'altro appuntamento già concordato". Un ululato che nulla ha d'umano s'alza all'unisono da Zel e Stedd: "Ha mandato un elefante a ucciderci per dirci di trovarci alle sette! Lo so, che ci troviamo alle sette! Lo so! Lo so! LO SO!".

Finito il momento di sclero puro, c'è tutto il tempo di andare all'appuntamento delle 11, che poi saranno le 23, visto che sarebbe strano mettersi d'accordo per le 11 e - se non si può - allora ripiegare su un incontro di quattro ore prima ("Io faccio la seconda settimana e se mi piace faccio anche la prima"). In effetti, sarebbe da Hulga. Anzi, a essere precisi si riescono anche a radunare gli ultimi 15 sopravvissuti al passaggio dell'elefante (quando passa un elefante, si sopravvive sempre a multipli di 5) in un'unica tenda.

Strada facendo verso il castello sorge un problema: il cerchio da cancellare non c'è più. Stedd: "L'hai cancellato tu mentre non guardavo?" Zel: "Che cosa?" Stedd: "Il cerchio di protezione dal caos". Zel: "Il cosa di che cosa?" Stedd: "Ah, già, i libri... Lascia perdere". Zel: "Ok, questo è facile".

C'è un'altra cosa strana: le stelle sembrano vicine. Molto vicine. Troppo vicine. Il chierico decide di far quattro passi - ché tanto c'è tempo - per andare a dare un'occhiata di persona: più si avvicina e meno sembrano stelle. Ora sono dei circoletti. Ora sono delle sferette. Ora sono delle sferette interessanti. Ora (a un 300 metri di altitudine) le sferette stanno bersagliando Stedd alla "fulmine di Pegasus" (e sono solo in 4, su 5, a prenderlo) causandogli una scofanata di punti ferita e facendogli pensare che precipitare è tutto sommato meglio che essere ridotto in polpettine. Dopo un sei secondi di caduta libera, "caduta morbida" viene riattivato e il pesto chierico si cura, per poi planare al suolo come foglia morta cade.