2009-04-22

Spesso ci imbattiamo nel nostro destino proprio lungo la strada per evitarlo

Sottotitolo: di che colore è l'iride del mago?

(sessione del 2009-04-20)

giorno 8 - ora: due lanterne dal buoi più profondo

È sera tardi e, siccome il nostro gruppo domattina prima dell'alba deve andare ad incontrare Marius, con molto ottimismo ci prepariamo per affrontare il peggio.

O meglio: il peggio che possiamo affrontare: una trappola ("Speriamo sia piccola e indolore: ho +4 contro le pic-indolor"). Tutta la preparazione consta di un'abile strategia ("Andiamo là e vediamo") e dei più potenti mezzi magici di cui disponiamo.

Talmente potenti che non siamo nemmeno a conoscenza della loro potenza; sappiamo a malapena un accenno di quello che possono essere le loro peculiarità (NdR: ce lo fatta! Avevo scommesso di riuscire ad infilare il lemma Peculiarità in questo riassunto e ce lo fatta!). In altre parole ci ricordiamo che abbiamo ancora un discreto numero (ossia 5) di oggetti magici nel tesoro comune provenienti dai laboratori dei Pherrin (NdR: si scrive Phaerimm devo tornare indietro a correggere i riassunti precedenti? Naaaa) che non ci siamo ancora spartiti ("Ora siamo troppo sconvolti dalla perdita dei nostri compagni... ah, vero che ci siamo ricordati di spogliarli per bene ora che non respirano più?").

Insomma, se non si fosse capito i personaggi, prima di andare a dormire nella confortevole casetta presa in affitto dal paladino premuroso (PP), fingendo di prepararsi per una possibile trappola, si spartiscono il tesoro comune.

  • il diadema con opali di fuoco: pare serva per accumulare incantesimi ed ha grande affinità con l'elemento fuoco... Fezim lo prende in custodia
  • lunga bacchetta (o sottile verga): sembra essere legata sia alla metamagia che all'evocazione... Stedd non la rifiuta
  • mantello: reca un simbolo che pare affine a quello di Selune, fornisce illuminazione che rivela cose nascoste e ferisce i non morti - Klovit chiede di poterlo avere
  • bracciale: consente di trasformare l'energia magica in attacco - Hulga ci fa un serio pensierino
  • scudo buckler: para autonomamente dei colpi senza che sia richiesto un intervento diretto di chi lo indossa - Vandemaar ci comunica che almeno di quello potrebbe farne uso

A spartizione avvenuta ci ricordiamo che qui nell'enclave le severe regole vigenti limitano parecchio le nostre possibilità di provare gli oggetti nuovi, perciò ci ripromettiamo di farlo l'indomani sulla via del cammino.

giorno 9

È ancora molto buio quando il gruppo, dopo che Stedd e Hulga hanno pregato e meditato ed hanno riottenuto gli incantesimi "divini" (o anche "di vimini" a seconda che questi siano stati declassati, nel passaggio alla 3.5, dall'effetto miasma), si dirige verso l' avio-porto per scendere a terra. Fortunatamente l'azienda municipalizzata locale fa i turni anche di notte quindi Vandemaar e il suo fido leone crudele (ehm, a proposito: ma ce l'ha un nome? Sennò potremmo chiamarlo Fido...) prendono il Vola-Bus, mentre Stedd cammina nell'aria con Klovit, mW sbatte le alucce e Hulga, dopo un rapido passaggio a civetta artica, fa altrettanto.

Arrivati a terra ci accorgiamo che, nonostante sia molto buio nell'accampamento sotto l'enclave, c'è comunque del movimento (che il centro di Gallarate al Sabato sera in confronto sembra la chiesa alla Messa delle 7 del primo Gennaio).

Klovit, desideroso di verificare se il mantello nuovo sia o meno una fregatura decide di provare ad accenderlo. Il baldo tigrotto non sa come si fa, ma siccome tutti sappiamo che è il pensiero che conta, CLICK il mantello si illumina e viene quindi prontamente battezzato salva-la-micia-Beghelli

Nel buio quasi completo (sono passati pochi giorni dal novilunio e il cielo è coperto di nubi) il gruppo si dirige di buona lena verso il boschetto dell'appuntamento, cercando di scrutare le cime degli alberi di quando in quando, alla ricerca di un tronco molto più alto che dovrebbe indicare l'esatto punto di ritrovo

I nostri arrivano finalmente al luogo indicato loro, e si mettono sul chi-vive (mai che nessuno si metta, di sua iniziativa, sul chi-muore: il turnover dei PG ultimamente è parecchio alto di suo). Un check di conoscenze della natura rivela ad Hulga che il grosso albero è di una specie a lei ignota (oltre che ricordarle che non doveva saltare tutte quelle lezioni di botanica), mentre un controllo su Volontà (con 23) avverte mW che quello è anche un sensore magico.

I PG si avvicinano ulteriormente ed ecco che appare Marius; ci saluta chiede di vedere il colore dei nostri soldi

Felici per la calorosa accoglienza i nostri eroi confabulano fra loro riguardo eventuali paradossi spazio-temporali provocati dal lasciare in giro monete d'oro che non sono ancora state coniate; alla fine Vandemaar tira fuori un sacchetto di circa 200 mo

Quasi fosse un Juke-Box, all'udire le prime nostre richieste(ma senza dediche) Marius inizia a parlare: "immagino che, da ciò che ho accennato ieri al vostro compagno, abbiate capito che di recente qualcuno ha fatto domande molto simili alle vostre. È stato non ieri e nemmeno ieri l'altro, ma meno di una decade fa. Egli ha parlato con alcuni membri del consiglio dei reggenti ed è riuscito anche ad avere un incontro con Spiel in persona"

"Domande simili alle nostre?" chiede Vandemaar e Marius "Ha cercato informazioni su Rath" a questo punto Hulga preoccupata aggiunge "E lui ha mai chiesto se altri avessero fatto di recente domande su Rath" e Marius "pare di no, forse non teme di essere seguito"

Il colloquio continua spostandosi su altri quesiti quali: con quale nome si è presentato, con quale aspetto si è mostrato, se fosse accompagnato da qualcuno, cosa ha fatto in questi giorni e dove si è diretto poi

Marius chiede altro denaro. Con solo altri 2 sacchetti di Vandemaar quasi insulta il gruppo, mentre, quando il paladino-banchiere arriva a 1500 monete ci avverte che la cifra appare solo quasi-ragionevole. E lì avviene il miracolo: Stedd, ci informa che dopo attenta ponderazione ha deciso che la mannaia magica del troll non vuole usarla in combattimento e quindi è disposto a cederla (non prima che il paladino avesse chiesto come fosse possibile per il gruppo andare in giro con un siffatto osceno oggetto).

L'avido informatore quindi intasca il bottino ed inizia a favellare: "Egli si è presentato come Pricipe di Shussel, una città di un antico impero umano dove, si dice, un tempo gli dei camminassero sulla terra (speriamo non sia stato solo per portare fuori i loro fido e bobi a fare i bisogni). Quando è arrivato ha avuto urgente bisogno di assistenza nelle nostre sale di cura: si era teletrasportato direttamente su questa enclave, ma è arrivato troppo in basso e per sua fortuna i due diavoli cornuti (=cornugon) che lo accompagnavano hanno fatto appena in tempo ad avvisarci

Dopo una notte passata nelle sale di cura si è rimesso ed è riuscito a raccontarci che è stato attaccato da altre creature infernali e che era un viaggiatore proveniente da Sud

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fine per ora

............

Ipse Dixit:

  • Sigmud (dando una sua personale lettura al favellare di Fezim):"i nostri PG hanno fallito il tiro-salvezza e credono a Fezim che si illude di aver capito"
  • chi:"che cosa?"

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