2012-05-01

Ecco come li voglio disposti: nicchia, nicchia, altare, nicchia, altare, altare, nicchia, nicchia, altare, altare, nicchia, altare

Sessione del 24 aprile 2012

1 Elesias 1383 (Festa di Mezza Estate) + X (dove X può corrispondere a qualche settimana...))

Il racconto riprende da dopo che il golem di ferro uscito dal portale d'ingresso alla ziqqurat ha ben bene malmenato il gruppo, che tuttavia grazie a Balthazar è riuscito a entrare lo stesso aprendo un buco in una parete e ritrovandosi al primo piano.

La verga del sole retta da Balthazar illumina un corridoio molto largo che prosegue a destra e a sinistra. Percorrendolo, scopriamo presto che corre tutt'intorno a una stanza centrale, di forma quadrata, la quale su ogni lato ha una porta di pietra; su ogni porta è scolpito in altorilievo il volto di quello che parrebbe un essere umano. I quattro volti (due maschili e due femminili) hanno la bocca spalancata, e al posto delle pupille due buchi.

Il lato del corridoio opposto alle mura perimetrali della stanza presenta un'alternanza di nicchie e altari; all'interno delle prime vi sono statue che, se raffigurano divinità, si riferiscono a dei che non conosciamo (ma tanto c'è un'infinità di cose che non conosciamo, quindi la cosa non ci fa né caldo né freddo), mentre sugli altari vi sono dei candelieri e vari oggetti, probabilmente arredi sacrileghi, d'oro, d'argento e di platino. Il lato del corridoio che delimita la stanza presenta, invece, una lunga teoria di colonne, anch'esse realizzate in pietra nera come tutto il resto.

Dev'essere stato lui a disporre nicchie e altari...

Gli altari sono tutti diversi l'uno dall'altro. Ciascuno porta incisi sul bordo dei caratteri profondamente scolpiti e riempiti d'oro, d'argento o di platino; tali caratteri o simboli non ci sono però familiari (tanto per cambiare) mentre notiamo ora che le statue hanno tutte in mano bastoni o bacchette «anch'essi di pietra» come precisa il Master vedendo accendersi repentinamente l'interesse dell'intero gruppo. Da nessuna parte vi è la minima traccia di polvere.

Gli altari sono in totale 19: ogni lato ne ospita cinque, tranne quello dove si trova il portale d'ingresso che ne ha quattro. Balthazar prova, con un Comprensione dei Linguaggi, a cercare di capire che cosa dicano le scritte. Tutte compongono frasi del tipo «La famiglia *nome* qui pose a custodia del sacrario reale».

Valadriel, il paladino, prova a individuare il male e deve ricorrere subito agli occhiali da sole: tutto è coperto da un'aura malvagia, il cui potere è tuttavia indeterminato.

Faelar, l'altro chierico (che per la Legge delle Incomprensioni Iniziali immediatamente viene indicato con vari nomignoli, il cui più benevolo è Felafel), prova una Individuazione del Magico scoprendo che almeno un oggetto su ciascun altare è magico, con un'aura debole e indeterminata; dalle porte provengono invece schiaccianti auree di abiurazione, trasmutazione, evocazione e invocazione. L'ultima deve essere dovuta alle bestemmie che tira chi cerca di oltrepassare le porte, come scopriremo di qui a breve.

Balthazar prova quindi a lanciare un Dissolvi Magie Superiore - l'incantesimo che è quasi costato la vita all'intero gruppo a cinque minuti dall'inizio dell'avventura - su una delle porte: la bocca prende a muoversi e una voce dice «Solo i servi possono passare». Fin qui non sembra tanto brutta, almeno finché il chierico non si accorge che gli incantesimi che erano attivi su di lui vanno svanendo l'uno dopo l'altro.

Per ragioni mai del tutto chiarite - «Il basso è alto» è la risposta che quieta ogni obiezione, dato che nessuno la capisce - ciò ci porta a decidere di volare dritti sulla cima della ziqqurat, con Balthazar che gentilmente si offre di trasportare il collega divino.

Le pareti esterne della ziqqurat sono scolpite con uno spiccato gusto kitsch: sono infatti ricoperte di teschi neri, e la cima (una piattaforma quadrata di tre metri di lato) non fa eccezione.

Balthazar e Capitan Felafel atterrano e all'istante i teschi si animano e provano ad azzannare loro le caviglie; se Felafel riesce per chissà quale miracolo a schivare le poderose mascelle di pietra, l'aviotrasportatore non è altrettanto fortunato e, mentre si rialza in volo il più in fretta possibile, non può che salutare mestamente il proprio piede sinistro che sta venendo allegramente masticato, mentre dalla caviglia una doccia rossa investe la cima della ziqqurat. Io dico che il Master guarda troppo Doctor Who.

La triste sorte dell'arto di Balthazar fa d'altra parte improvvisamente diventare più simpatiche le porte del primo piano; mentre il chierico si rigenera il piede ed estrae una pantofola dallo zaino, ci lambicchiamo su come fare per entrare nella stanza interna.

Sacrificare subito l'ultima pergamena di Modellare Pietra spiace un po', così Capitan Felafel evoca un elementale - enorme: perché stare a risparmiare? - da inviare all'interno della stanza affinché possa poi tornare a fare rapporto.

L'elementale appare, va, scompare nella parete che per un momento pare tremolare e torna: solo che non è più un elementale, ma un necromentale; in pratica ha fatto un upgrade rotolandosi in un cimitero, e ora è di pessimo umore. E ce l'ha con noi.

Fortunatamente, la minaccia non si rivela particolarmente ostica e il necromentale viene ridotto in briciole piuttosto rapidamente; si ripresenta così l'annoso problema di entrare nella stanza.

È di nuovo il poliedrico Balthazar a uscirsene con un'idea, anzi due. Prima, tramite un incantesimo di Divinazione, domanda «Che cosa succederebbe se provassi a entrare nella stanza passando dalla porta?» per sentirsi rispondere «Senza il privilegio dei servi ogni tentativo di entrare si trasformerà solo in enormi sofferenze»; poi, visto che fin lì ci potevamo arrivare anche noi, maturati dalle recenti esperienze, prova a chiedere a Kelemvor, tramite l'apposito incantesimo di Comunione, qualche consiglio sulla strategia da intraprendere.

Il rapido botta e risposta va press'a poco così:

  1. «I servi zono in questa ziqqurat?» «No» (ecco)
  2. «Gli oggetti sugli altari sono utili per entrare nella stanza?» «No» («Possiamo rubarli?» Sarebbe stata la naturale domanda successiva, ma l'allineamento vuole la sua parte)
  3. «Il sacrificio implica la morte?» «Incerto» (magari basta un piede...)
  4. «I servi sono nelle altre due ziqqurat?» «Sì» (e figuriamoci...)
  5. «I servi sono creature?» «Sì»
  6. «Siamo all'inferno?» (sembra strana, ma vista la fine dei personaggi precedenti...) «No»
  7. «Riusciremmo a entrare usando Modellare la Pietra?» «Incerto» (utilissimo, questo dio)
  8. «La custodia di legno è utile per l'apertura delle porte?» «No»
  9. «Le parole dell'oracolo sono uno o più oggetti fisici?» «Sì» (ricordo una storia di Topolino in cui i pensieri si ghiacciavano e ti cadevano in testa... sarà una roba del genere)
  10. «Le parole sono in questa ziqqurat?» «No» (pareva a me che prendevamo l'unica completamente vuota)
  11. «Le parole sono nelle altre due ziqqurat?» «No» (ah, beh, allora...)
  12. «Rompere il disco in quattro parti sarebbe utile?» «No»
  13. «Se il basso è alto, siamo in alto?» (perché abbiamo diritto a un tot di domande, sarebbe un peccato sprecarle: tu chiedi, anche una vaccata, ma chiedi) «No»
  14. «Se il basso è alto, siamo in basso?» «No»
  15. «Allora dove c@##@ siamo?» «I servi sono pericolosi da affrontare?» «No»

---

Ipse dixit

  • Il DM sta descrivendo i volti scolpiti sulle porte: «...gli altri due sono identici. Il quarto invece è una cernia...»
  • Qualcuno attacca il necromentale. DM: «Colpito. Anzi, essendo di pietra, scolpito» (oggi il Master è in modalità Simpatico Umorista)
  • Balthazar richiama Valadriel al suo dovere con fare piccato. Balthazar: «Io faccio come le suore coi bambini (!): "Vieni qui, paladino!"» Faelar: «Ah, te non sei un chierico: sei una suora» DM: «Sì: Sorella Balthazar dell'Ordine della Spocchia»

Nessun commento: