2007-08-21

In caso di piccole perdite (di memoria, ovviamente)

(Per gentile concessione del master, il quale ricorda che questo riassunto può non essere completo, o corretto, ma rispecchia solo quello che i vostri personaggi ricordano, ossia poco, e le conclusioni da loro tratte, ancora meno)

Agli inizi, la storia del vostro gruppo era quella di una semplice compagnia di avventurieri il cui unico scopo nella vita era quello di decimare i propri clan nanici omettendo di dire che le miniere da voi esplorate non erano del tutto "sicure"; oppure quello di poter riuscire a parlare con degli alberi di famigerati e pericolossisimi nani volanti e della loro posizione; oppure quello di vedere quante volte bisognava evocare un enorme gorilla nella trappola, prima che questi riuscisse ad aprire in due il curioso compagno di gruppo. Insomma, nulla di serio impensieriva le vostre tenere menti, o appesantiva le vostre vuote tasche (il nome "Gemma del Nord" echeggia nelle vostre tasche, da quanto sono vuote).

A posteriori, però, la prima volta che vi siete trovati coinvolti in questa ingarbugliata faccenda è stato con il "piccolo" incidente delle sorelle streghe (3 malvagie che hanno corrotto un mago del gelo, una buona, o almeno non malvagia, da loro maledetta, che aveva una storia d'amore con un drago. Il nome di questa fanciulla era ovviamente un segreto da custodire gelosamente, e altrettanto ovviamente l'avete rivelato non appena se ne è presentata l'occasione...). Queste volevano liberare dei giganti imprigionati nel ghiaccio di un altro piano d'esistenza (Aria), che avrebbero portato gelo, male e caos su tutto il Faerun, mentre altri giganti, più normali, stavano calando dalle montagne del Dorso del Mondo, portando il gelo ed uno strano inverno, con loro (rigido, più lungo del solito). Mi dite che differenza c'è, allora? Tutto lavoro sprecato, dovevate lasciare che le streghe completassero il loro piano...

Dopo averle affrontate, avete scoperto che erano in possesso di un orribile libro (oltre che di un orribile gatto), il cui solo contatto era in gradi di corrompere gli esseri viventi e gli oggetti.
Tale libro è stato distrutto (a differenza del gatto), e, dopo altro tempo, avete scoperto che lo strano comportamento delle 3 streghe non era un caso isolato.

Già nella lettera dello Zio della ladra (defunta, pace all'anima sua, come suo Zio), infatti, si accennava ad un evento simile, e di altri alcuni di voi sono venuti a conoscenza in vari modi.

La lettera dello Zio alludeva però ad un altro mistero, scoperto dopo approfondite indagini a partire proprio da questi eventi, e il cofanetto in cui era contenuta vi ha portati ad una cripta costruita apparentemente allo scopo di custodire tre strani oggetti: una fiala di sangue (demoniaco? diabolico?), un medaglione ed un antico testo di magia Raumatari, il Codice di Ferro.

Solo il medaglione, però, era ancora nella cripta, mentre gli altri due oggetti erano già stati rubati, dopo che un terremoto, causato dalla caduta di una strana meteora dal cielo (forse ricorderete l'indidente con gli intestini assassini che hanno cercato di insidiare il monaco eroico, ma tanto eroico che è durato poco), ne aveva infranto il sigillo.

Siete andati in giro col medaglione per tutta Calimport, agitandolo come una borsetta per tutti i quartieri degli harem della città, e vicini deserti, mentre cercavate di proteggere i nani (o meglio, mentre riuscivate a farne uccidere un po' in ogni locanda, per par condicio) da voi salvati dall'arena, grazie alla visione inviatavi da... da chi? Ah, si, avete stabilito che era un'altra benedizione di Dumanthoin (mmm, che dio generoso...)

In città avete avuto a che fare con altri demoni e/o diavoli, prima nelle cantine del Petalo Azzurro, il bordello Calishita gestito dalla cara amica dell'assassino ("Non era mia amica, e nemmeno mia datrice di... lavoro" obbietterà immantinenti l'assassino, e immantinenti noi lo preveniamo, che è meglio che curarlo) e poi nella casa del nobile della città in cui siete andati proprio per fare ricerche sul medaglione (controvoglia, aggiungerei, spinti solo dal master e dall'insaziabile curiosità di Dram, che aveva trovato un oggetto più malvagio di lui e non poteva crederci). Avete scoperto che "...il libro non fu un dono, al potente stregone, ma solo un contorto mezzo di distruzione: tale era la portata del potere contenuto in quei segreti che una mente mortale non avrebbe potuto che cedere, letteralmente esplodere, o, nella più rosea e ottimistica delle ipotesi, cadere in preda alla più devastante follia. Ma lo stregone che lo ha composto, prima di cedere definitivamente a questa follia ed essere divorato dall’entità che gli dettò il codice, lo dotò di una protezione inaspettata: un sigillo, scolpito in metallo estratto dalle più profonde miniere di Maladomini, il settimo girone infernale di Baator, che riporta il nome dell’entità che ha dettato il codice, il vero nome (scoperto all’insaputa dell’infernale creatura), e anche potenti rune di comando e distruzione. Senza quello, non si poteva accedere al libro, ma quell’oggetto era l’unico sulla faccia di Toril che il baatezu non poteva assolutamente toccare, pur essendo costretto a proteggerlo da tutti gli altri esseri infernali a lui inferiori. Così la sua opera era al sicuro, protetta dal suo stesso creatore."

In questa casa, inoltre, siete venuti a conoscenza di una antica leggenda, che è stata in qualche modo collegata al codice di ferro (e chi ve l'ha raccontata è morto sotto gli amorevoli artigli di vari demoni/diavoli, proprio come temeva sarebbe successo).

"è la storia di una punizione infernale, un esempio di come gli errori vengono puniti, nelle profondità dell’inferno. Per aver rivelato dei segreti ad un mortale, per cento anni egli avrebbe dovuto essere torturato nei modi più orribili e crudeli, poi privato dei suoi poteri e usato come soldato nelle eterne guerre infernali. Ma poiché il mortale era morto, e il potere sigillato, tale condanna era stata “mitigata”: per cento volte cento anni, il suo spirito, strappato dal corpo, avrebbe sventolato come uno stendardo sopra una fortezza infernale, mentre il suo corpo, abilmente smembrato ma sempre vivo e cosciente, avrebbe costituito un banchetto sacrificale per il suo patrono, e il suo sangue, racchiuso in preziose bottiglie, sarebbe stato gradita bevanda. Se la sete del suo padrone non fosse stata eccessiva, allora il sangue restante avrebbe potuto essere usato per ridare un corpo allo spirito, altrimenti esso avrebbe sventolato in eterno ai venti infernali…
Solo i più nobili signori infernali possono infliggere questo genere di punizioni, ma la leggenda è assai imprecisa, più un racconto usato per chiarire come all’inferno, quando si fa un errore, anche se vi si pone rimedio, non si può fare nulla per scappare alla giusta punizione."

Chi vi ha rivelato questi misteri, e che stava per scoprirne altri, analizzando il medaglione, ora è morto, ucciso la notte stessa della rivelazione nella sua dimora, voi presenti...

Ma, lasciandovi alle spalle questi incidenti di nessun conto, siete riusciti ad infognarvi nel più profondo buco del Calimshan, al grido di "Adiam, andiam, la nana riportiam! Pom pom pom pom pom pom pom pom pom pom pom pom", con l'assassino ancora in dubbio se aveva o no rotto un contratto, e se c'era o no un potente datore di lavoro sulle sue tracce: l'unica cosa certa, è che era assai felice di nascondersi in quelle oscure (e sicure) profondità.

Noia: un viaggio al buio, in cui la nana ha dovuto imparare a difendersi da sola (dopo l'ottava volta che ha rischiato la vita), e un regno di nani operosi e con un re che dormiva per 75 anni a botta. Mmmm, la disneyland del sottosuolo!
Il vostro arrivo ha movimentato un po' le cose, infrangendo tutte le leggi della città, oltre che le speranze di un sereno ritorno a casa della nana. Ciliegina sulla torta: il re che dovevate salvare non è un nano, ma un drago, e Barin lo fissava con occhio concupiscente (l'altro, il re, non l'altro occhio, babbani!, accorgendosi di questo, ha risolto l'imbarazzante situazione con un "Lasciami il numero, ti richiamo io!"), tenuto prigioniero in una città di draghi per colpa di un diavolo ("il mio nome è Verme, Maledictus Verme").

Il resto, come si dice, è blog!

1 commento:

Tinto ha detto...

muahahahahahaha
i soliti riassuntini che fanno pisciare sotto dalle risate...
beh in 3 anni ci siamo divertiti parecchiotto e la cosa mi aggrada assai!
ogni pg ha fatto qualche cazzata per cui ridere, io in particolare...
tanto ho già prondo il prossimo pg...
ghghghgh
trema master.... trema!