2007-09-27

Finche la chiatta va..

Sottotitolo: tanta bella trama con anche un colpo di coda finale

(sessione del 2007-09-25)

È il 16 di Eleint, mezzogiorno circa e ci siamo appena imbarcati sulla terza chiatta delle quattro che costituiscono il convoglio. Fino a Darromar il viaggio prosegue veloce e tranquillo (complice il vento favorevole di Stedd - attenzione a non fraintendere). Per tutto il secondo giorno siamo stati seguiti da un albatross che si era allontanato dalla costa; i marinai li chiamano con un termine Thethyr che si può tradurre in bambini sperduti erano davvero raggianti al vedere quel chiaro segno di malasorte

Arrivati al porto della capitale scendiamo dalla chiatta e vediamo le mura della città (una nota di colore: la città si sta espandendo velocemente e la cinta muraria originale è circondata da nuovi edifici attorno ai quali è ancora in costruzione un secondo muraglione in cui possiamo notare le merlature a coda di rondine, i contrafforti a becco d'oca e le scale a piede di papera - e con questo mi sono fatto nemico anche lo spirito della mia proff di ed. artistica che mi perseguiterà IN OMNIA SAECULA SAECULORUM). Al porto scorgiamo subito l'intendente, grazie all'identik ehm, alla precisa descrizione fornitaci dal mercante (devo ancora risolvere un dubbio: chiedere a Dram quale era stato il motivo iniziale per cui si era rivolto al mercante RISPOSTA: il mercante era un mago e poteva ben sapere qualcosa che ci potesse aiutare), che ci aspetta per ritirare il carico. Digressione tanto per rimescolare le carte: di solito quando c'è un incontro con un PNG nuovo, la figura, tipicamente pessima, di solito ce la ri-mettiamo noi calando le braghe, e i punti sono quelli oscuri che non riusciamo mai a smazzarci. Questa volta non è così: l'intendente ci paga e quindi arriviamo a parlare del più e del meno: il puntuale Azair riesce quasi ad infastidirlo opprimendolo con le sue domande volte a trovare un armaiolo/incantatore capace di riparare le sue s-magicizzate spadine spuntate (altro materiale per il bardo?). Altra nota di colore: notiamo che si riferisce agli attuali reggenti come la regina e il suo consorte piuttosto buffo, non trovate? Bhe, almeno sappiamo chi porta i pantaloni. Capendo cosa rischia la città, l'intendente si premura di avvisarci che l'ordine in città è affidato ai Cavalieri del Calice (per rimanere in tema, al nostro titolo di Pezzenti Appariscenti potremmo anche aggiungere Barboni della Botte, ma non penso che apprezzerebbero la finezza). Nella cittadella vecchia, corrispondente ai quartieri più costosi, le regole sono

niente incantesimi che producono danno e niente armi

ad ogni modo non abbiamo nulla da ridire, noi alloggeremo in una locando nei quartieri nuovi, attirati dal fascino del nome: "Il gambero morto" ("che lo finisci quello?"). Al pomeriggio Azair riesce infine a far riparare le armi, ma scopre che per incantarle ulteriormente è necessario ottenere un permesso dall'autorità e a lui non lo danno - ovviamente la sua fama lo precede.

La sera a cena veniamo avvicinati da una figura incappucciata seguita da un enorme bestione che porta sulle spalle una spada ancora più imponente e le cui fattezze hanno un non so che di inquietante. Eccoci nella nostra classica figura di palta: lui ci saluta facendo un chiaro accenno per sottointedere la sua appartenenza agli arpisti e noi: "Ehm, si', salve, mmm, 'embè?". Pare che ci siamo completamente dimenticati che nella lettera, lo zio ci preannunciava che avremmo dovuto consegnare l'oggetto (btw: leggete la nota singolare su questo singolare sempre nella post della lettera) agli arpisti, e che si sarebbero fatti vivi loro. Dram è un caso a parte, in quanto, pur non essendo stato presente all'epoca dei fatti, ricordava perfettamente tutto quanto raccontatogli da Hulga; solo che non interviene perché trova molto divertente assistere a questo genere di scenette ed ora abbiamo la netta impressione che sia questo il vero motivo che lo spinge a rimanere nel gruppo.

Ad ogni modo l'arpista apripista e colle mani un po' in pasta, si presenta è Leo, una volta segretario e scrivano di Elminster (e peché ha smesso? E soprattutto dove lavora ora? In campo zodiacale?), e ci chiede se noi siamo appunto noi (coloro che bla-bla-bla). Noi confermiamo, mentre cominciamo a sentirci imbarazzati per quello che dobbiamo riferire circa il medaglione. Ma il problema è brillantemente risolto da lui, il nostro beniamino, il nostro uomo di punta, il baluardo del gruppo, la presenza che rincuora ad ogni passo, colui del quale tutti i bardi di Faerun cantano giorno e notte. Avete capito bene: Azair cala le braghe immantinente prima che chiunque altro nel gruppo riesca anche solo a dire "il conto!" e a filarsela alla chetichella dal retro. Quando poi, dopo alcuni minuti, Dram gli chiede ragione di questa sua loquacità...
Dram: "tu perchè stai raccontando queste cose all'arpista?"
Azair: "e mapperchè le so!..." SDLENG (tipico rumore di mandibola cascata per terra)
e sull'assassino cala un silenzio irreale (nota per Stedd: sei tu che glielo devi lanciare silenzio, ma prima!). Nonostante i nostro punteggi di diplomazia e di carisma si dimostrino per l'ennesima volta ampiamente immeritati ancorché positivi, la discussione prosegue lungamente e sebbene le notizie che Leo apprende da noi lo lascino totalmente sconfortato, lui comunque capisce che siamo addentro nella faccenda (tra le altre cose, infatti le nostre ipotesi sui principali indiziati circa il mandante del furto del medaglione e probabilmente di tutto il resto, coincidono con le sue: ➊ Demogorgon [Principe dei Demoni], ➋ Baalzebub il Signore del 7o livello di Baator) e dopo essersi sincerato che abbiamo davvero intenzione di impegnarci ancora per la risoluzione della faccenda, ci suggerisce di andare a parlare con un altro membro degli arpisti a Moonstone Mosstone che ne sa come noi, se non di più (speriamo!)

Il 22 di Eleint Azair si presenta con un gregario (vedi IpseDixit più sotto).

Il quarto giorno di sosta a Darromar (ossia il 23 di Eleint) è l'ultimo: si parte su un nuovo convoglio di 6 chiatte (noi andiamo sulla quinta, a dispetto del numero che in ambiente marinaresco di dice porti sfortuna, forse che siamo noi gli accompagnatori ufficiali della Sfortuna?). Ci aspettano ora circa 250 kilometri di viaggio corrispondenti a 3 giorni e mezzo di navigazione. Ci dicono che rispetto alla tratta precedente le soste saranno più frequenti. Il secondo giorno di viaggio (24 di Eleint) ci svegliamo poco dopo l'alba e appuriamo che le nebbie non si diradano, anzi si intensificano. Poi cominciamo a rallentare. All'improvviso guardiamo Talen e ci rendiamo conto che indossa anche in questo istante una pesante armatura (di scaglie di viverna, ottima scelta). E che siamo su una chiatta. E che Talen probabilmente non è stato "azzurro di nuoto", nè possiede le branchie. E noi non gli diciamo nulla (Stedd impreca tra sè e sè di non scommettere mai più con Hulga, Hulga impreca per non aver scommesso di più).

Ora nell'aria si diffonde odore di vegetali in decomposizione e la nebbia si alza un pochino, un rumore di sciaguattio ci giunge da tribordo (eehh? Vuol dire la parte sinistra della chiatta. E allora dì sinistra, perdinci! SBONK!) Poi, la barca inizia a rollare (ehm, volevo dire ondeggia), Dram entra sotto coperta (sì, sono chiatte con la coperta). E ondeggia più forte, Stedd lancia scudo-su-altri su Dram (vedi IpseDixit più sotto). E ancora più forte e qualcuno viene pure sbattuto a terra . Poi la chiatta si rovescia. E finiamo sott'acqua. Talen va a picco come un piombo, ma cerca aiuto e riesce ad afferrare Azair. Vanno a picco in due. Hulga si trasforma in squalo, ma siamo in una zona quasi paludosa e non sa quanto potrà essere utile. Di Barin e Dram si sono perse le tracce (almeno le ha perse lo storico, ma dovrebbero essere qui in giro, sott'acqua). Stedd come al solito è sospeso nell'aria che se la gode. Per nostra fortuna pare che i suoi fagioli magici non possano funzionare in acqua. E l'essere, o gli esseri, che ci hanno attaccato non si vedono ancora...

Ehi, la conosco questa storia, mi pare finisca in "e sarà pianto e stridore di denti" - sigh!

............

Ipse Dixit:

  • Dram, dopo aver visto per la prima volta Talen, il piccolo gregario dell'assassino, si rivolge ad Azair: "e lui chi sarebbe?"    Azair: "Talen, è il mio accompagnatore" ...contento lui ☺... e intanto Hulga e Stedd scommettono sulla sua durata ☺ ☺ ☺
  • Stedd, rivolto a Dram che è ad alcuni metri da lui "scudo-su-altri" e Dram risponde: "ma non dobbiamo toccarci?" ...☺ ☺ ☺

8 commenti:

Tinto ha detto...

il mio accompagnatore nonchè gregario avrà vita lunga non temete...
quando trovo un'immagine adatta posto anche la relativa scheda nell'apposita sezione, ma finora non ho trovato nessun'immagine adatta. uffa.

Gabriele ha detto...

un commento, poi altri ne seguiranno, quando sarò più "presente": MOSSTONE, MOSSTONE, MOSSTONE!!!! Non Moonstone, non Moostone, e nemmeno Msstnooe.
Mosstone. Che vi ha fatto quella città? Perchè ce l'avete con lei?

sigmud ha detto...

Ok, ok, Mosstone (suppongo sia un gioco di parole di muschio e pietra) basta saperlo... qui l'ho corretto, ora cerca nei post precedenti.
bye,
   sigmud

sigmud ha detto...

ehm, volevo dire "cerco nei post precedenti"...

Tinto ha detto...

huahuahuahauhauhauahuahuah
chi cerca trova, forse.

Gabriele ha detto...

una domanda: Leo (così come si è presentato a voi), non mi pare abbia mai parlato del coinvolgimento di Demogorgon. Lui ha solo detto che i tre oggetti erano stati nascosti nel Pandemonio da un potente signore infernale... tutto il resto l'ha saputo da voi (erano, se non erro, vostre ipotesi basate su vostri indizi).
Erro, forse?

sigmud ha detto...

il DM ha ragione: Leo non ha mai parlato di Demogorgon...
ora apporto anche le altre correzioni suggeritemi nell'ultima sessione.

btw: a proposito di Mosstone: un detto inglese recita: “a rolling stone gathers no moss”, ossia “una pietra che rotola non si copre di muschio” - viene da pensare che li` ci sia una pietra che non rotola
:-PPP

bye,
   sigmud

Unknown ha detto...

"viene da pensare che lì ci sia una pietra che non rotola". Alé, già sappiamo che fare una volta arrivati: cambiare il nome del luogo da Mosstone a RollingStone...

E, comunque, per me resta Moostone, la nota città delle Moocche di Pietra. E dev'essere vero: mia sorella ne ha una, e sputa latte - la moocca, non mia sorella (pare sia un modello difettoso - mia sorella, non la moocc... ehm...).