2011-10-14

L'impotenza dell'angelo

Sessione del 29 settembre 2011

16 Eleint 1373 / 14 Flamerule 1373

La situazione attuale, con Azrael che gocciola di zacchera rossa, due mostri nel lago di melma e la possibilità che ci siamo zinfilati nel plumcake sbagliato, spingono a qualche riflessione sulla mossa successiva da intraprendere, che dev'essere ben ponderata ed al riparo da ogni avventatezza.

L'angelo custode e guardone - per il quale, giova ricordarlo, lanciarsi nella gola di un Diavolo più antico dell'Inferno stesso per seguire cinque scalzacani che aveva unicamente il compito di osservare non fa parte del concetto di "avventatezza" - contro il parere dell'intero gruppo diventa invisibile si lancia fuori dalla grotta, deciso ad esplorarne un'altra.

Non farà mai in tempo. Non appena mette il naso fuori, tra diavoli cornuti (uno dei quali ha l'accortezza di sbarrargli la ritirata, piazzandosi all'ingresso della caverna da cui proviene l'angelo) lo cicondano, mentre un imp dall'aria familiare se la sghignazza senza ritegno.

L'angelo incenerisce al volo il diavoletto, ma l'arrivo di altri tre diavoli cornuti fa passare molto rapidamente la situazione da "molto brutta" a "orribile" (il grado successivo è "Azrael"). I nemici lo bersagliano di fulmini mentre gli amici, una ventina di metri all'interno della montagna, sono beatamente ignari del fato che incombe sul neoacquistato compagno e attendono che passi la mezz'ora chiesta da Azrael quale tempo concesso all'esplorazione prima di iniziare a preoccuparsi.

Per sfuggire ai colpi dei diavoli, Azrael si precipita volando verso il fondo della valle, dando tutto un nuovo significato all'espressione "tunnel della morte": i diavoli, teletrasportandosi, si dispongono in maniera tale che l'angelo, lanciato in picchiata, debba passare accanto a tutti prendendo i relativi attacchi di opportunità.

Malconcio, ma ancora vivo, Azrael raggiunge il suolo e fa per correre via quando la catena di uno dei diavoli lo afferra alle caviglie, facendolo cadere a terra. Abbandonata ogni dignità, l'angelo prova a gattonare via, ma non riesce ad andare molto lontano. Poi fornisce la prova definitiva del perché gli eserciti celesti non riescano mai - e dico mai - a contrastare quelli infernali senza l'aiuto risolutivo del gruppo di eroi di turno: hanno evidentemente imparato le loro strategie su Topolino.

Conscio di essere ancora invisibile e chiaramente convinto che i diavoli l'abbiano individuato e sinora massacrato per pura fortuna, Azrael si trasforma in un'erinni e torna visibile, facendo un pietoso tentativo di raggirare i suoi nemici: «Adesso finiamola con questo teatrino!» sbotta nella maniera più convincente possibile. «Visto che sono infiltrato nel loro gruppo!» aggiunge poi. Se alla prima frase i diavoli avevano cercato di mantenere un contegno, alla seconda scoppiano in risate che mai s'erano sentite risuonare tanto grasse all'Inferno, e sono disposti persino a chiudere un occhio sul fatto che l'erinni che l'angelo pretende di essere deve avere qualche problema d'identità di genere, dato che pensa di essersi «infiltrato». Lo finiscono che stanno ancora ridendo.

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Cinque minuti dopo la partenza di Azrael dalla caverna, gli altri membri del gruppo interrompono per un attimo la briscolina e si guardano l'un l'altro, un pensiero inespresso ma evidente ben chiaro su tutti i volti: «Se quelle che abbiamo visto finora erano le sue migliori capacità, altro che mezz'ora... Quello non resiste mezzo minuto, e ne sono già passati dieci».

Come trovare l'angelo che, per quanto ne sappiamo, è disperso in chissà quale anfratto? Nixia suggerisce di localizzare il martellone; provando dall'interno del plumcake la pixie non riesce però a trovarlo, e nemmeno affacciandosi all'imboccatura.

Esauriti tutti gli sforzi ch'eravamo disposti a fare per uno in fondo conosciuto meno di 12 ore prima e che s'era allontanato da solo contro il parere di tutti, decidiamo di attendere la mezz'ora richiesta, metti mai che ci sorprenda con mirabolanti effetti speciali.

Trascorso il tempo indicato, di Azrael non v'è ancora traccia. Facilmente immaginiamo che cosa debba essere successo e, non riuscendo a localizzarlo, concludiamo la mano di briscola prima di rassegnarci senza troppe difficoltà a dover fare a meno di un alleato. Solo, ci resta il dubbio che è sorto fin dalla sua apparizione: non abbiamo mai capito con chi fosse alleato. Noi, no sicuro.

Prima di dormire il sonno dei giusti, decidiamo che la sparizione dell'angelo ha risolto il problema di che cosa fare ora: possiamo chiamare il Divoratore, certo invecchiando un po' ma senza mettere in pericolo mortale Azrael, che a questo ha già pensato da sé. Haris lancia un Trucco della Corda (entro il quale Haris stesso, Nixia e Groud stanno ben attenti a non portare i loro HHH, svuotandoli e nascondendoli nella grotta) e la notte può finalmente calare.

17 Eleint 1373 / 15 Flamerule 1373

La seconda evocazione del Divoratore del Tempo procede in maniera un filino più organizzata della prima anche perché altrimenti, a questo ritmo, rischieremmo di morire tutti di morte naturale prima di anche soltanto vedere da lontano l'ombra di una Norna.

Come prima cosa Groud prova, con un Rivela Locazione, a scoprire dove si trovi la casa delle Norne, venendo così a sapere che sta sull'isola di Isjarheim, nel distretto montano, qui nel primo livello di Baator.

Il chierico lancia quindi l'incantesimo: la terra inizia a tremare e la roccia intorno a noi s'increspa, mentre spuntano schegge simili a denti che vanno a comporre l'inequivocabile forma di fauci spalancate che risucchiano la luce e forse la vita stessa. Groud si sente sporco per aver usato una seconda volta, e in così poco tempo, un incantesimo tanto abietto.

La sua presenza di spirito però non lo abbandona e può così permettersi di esordire con un imbarazzante «Signora bocca...» che riesce a farci rimpiangere il «Gentilissimo Baatoriano» di un paio di mesi fra.

Groud pronuncia la richiesta, questa volta molto precisa, e in risost i denti si chiudono e stridono; quindi si riaprono e un urlo risuona nelle nostre teste: «Passate!».

Facciamo un paio di passi all'interno della bocca e ci troviamo in un ambiente scuro e umido, in cui qualcosa di viscido e che preferiamo non conoscere intimamente ci risale dalle caviglie. Percorriamo il Divoratore sempre più veloci finché davanti a noi appare una luce bianca e pallida: cadiamo rotolando nella neve, in cui restano immediatamente sommersi la pixie e l'halfling. Recuperati i due avventurieri tascabili, scopriamo - senza sorpresa alcuna - di essere tutti di quidici anni più vecchi.

Ipse dixit

  • Azarael vuole andare in esplorazione solitaria di altre caverne ma Maja non è d'accordo, presagendo la morte dell'angelo cui ciò potrebbe portare
    Azrael: «Insomma! L'angelo custode sono io!»
    Maja: «Sì, ma siccome ci hai custoditi col c@##o...»
  • La situazione apre uno spiraglio che Azrael potrebbe cogliere per fuggire il più lontano possibile dai diavoli cornuti che lo stanno massacrando.
    DM: «Oh! E finalmente ti leverai...»
    Azrael (completando la sua frase, ma non con quello che aveva in mente il Master): «Una soddisfazione! Attacco l'imp!»
    Un lungo silenzio basito governerà i successivi minuti, interrotto soltanto dal suono di un cespuglio di amaranto che rotola sul tavolo di gioco.
  • Azrael, il destino ormai segnato, ha un lampo di coscienza: «Non sono così potente! Sono un po' sottodimensionato... Posso dire una parola sacra? Mapporc...!»
  • Morto Azrael, si pone per Tia il problema di scegliere quale nuovo personaggio fare. Kenny, premuroso, prova a dare un suggerimento:
    «Perché non fai un mezz'orco?»
    Maja: «Sì, fa' un coso che ti somiglia!»
  • Dopo la notte passata nel Trucco della Corda, Nixia s'alza ancora assonnata e rivela incautamente il proprio pensiero: «Io vi vedrò morire tutti, bastardi! Ahahahahahahaha!». Della cosa non si farà più menzione, ma molti anni dopo la conclusione dell'avventura gli incubi di tutti saranno ancora incentrati sulla visione di una pixie sociopatica armata di ago.

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