2011-12-19

Più uno

...e meno mezzo
Sessione del 12 ottobre 2011
17 Eleint 1373
15 Flamerule 1373


La tristezza che regna sul gruppo per la morte di Keira è incredibile: infatti nessuno ci crede. Specialmente perché, visto che portarci in giro l'intero cadavere per un'eventuale resurrezione (Groud ha provato a parlare con la morta, ma ha risposto la segreteria telefonica), Nixia si offre di tagliarle il mignolo di un piede senza tanti complimenti, così da aver comunque qualcosa su cui far lavorare il chierico quando avremo tempo e soldi e soprattutto sapremo che vuole fare. Lo pseudodrago, riluttante famiglio della pixie, viene eletto quale Custode del Sacro Mignolo, che viene inserito in un'ampolla appesa al suo collo.

Resta il problema di scoprire eventuali ulteroriori trappole senza che altri ci lascino la pelle. Il sempre inventivo chierico evoca uno scarabeo bombardiere con l'intenzione di mandarlo avanti come cheratina da macello; lo scarabeo appare, i due si fissano a lungo, poi Groud si accorge di non sapere come comunicare con l'insetto, estrare una bomboletta di DnDDT e lo elimina.

Ci guardiamo intorno: ci *deve* essere qualcosa che possiamo usare per far scattare eventuali trappole, qualcosa di estremamente sacrificabile, qualcosa di cui non frega più niente a nessuno. E poi lo vediamo, e ci illuminiamo, sorridenti. Nel giro di un paio di minuti, il cadavere di Keira si trasforma in una sorta di yo-yo gigante, replicando con qualche trascurabile variazione l'ottimo scovatrappole da riporto, ruolo per cui gentilmente si prestò per primo Keldorn lo Spaladino.

Lanci ripetuti della nostra ex compagna, mai così utile come ora, da parte di Groud ci rassicurano circa l'assenza di nuove trappole, ed entriamo baldanzosi nel campo antimagia, al di là del quale il tunnel continua facendo una curva verso destra.

Sempre lanciando Keira, proseguiamo fino alla suddetta curva addentrandoci in un corridoio, scavato nella viva roccia, le cui pareti sono ricoperte da lastre di ghiaccio; prima di voltare l'angolo, notiamo come il freddo sia improvvisamente aumentato e un refolo d'aria gelida arrivi dalla direzione in cui ci stiamo muovendo. L'aria stessa ha un vago odore metallico.

Haris va, invisibile, in avanscoperta: a una trentina di metri di distanza il tunnel s'apre in una caverna circolare illuminata a giorno da una luce bianca, ma non è la forte luce a colpire maggiormente l'halfling. Incastonati nelle pareti di ghiaccio della nuova sezione del corridoio, infatti, vi sono svariati corpi; alcuni sono completamente coperti dal ghiaccio, altri sporgono parzialmente. Una individuazione del magico svela al mezzomago che uno dei corpi emana alcune auree magiche: trasmutazione, abiurazione, forse evocazione ma, fortunatamente, non necromanzia.

Dopo che Haris è tornato e ha fatto rapporto agli altri, riprendiamo la marcia: in testa c'è sempre Groud, il quale continua ad avanzare a lancia alterni di cadavere. Uno dei corpi cui passiamo vicino ha le corna e le ali, e pare proprio un'erinni; il secondo sembra umano, è evidentemente pelato ed è abbigliato con una corta tunica, pantaloni morbidi e una cinta di corda. Entrambi non sono esattamente integri: alcune parti del corpo mancano, apparentemente staccate a morsi. Il terzo corpo che incontriamo ha la pelle eburnea e indossa un'armatura: si tratta inconfondibilmente di un elfo scuro e, a differenza degli altri, trema leggermente. Presumendo sia ancora vivo (i morti difficilmente tremano, i non morti non pedono tempo a tremare) lo estraiamo dal ghiaccio insieme alle due scimitarre d'oro che vediamo accanto a lui. O, per essere più precisi, lo estraiamo così da poter raggiungere comodamente le scimitarre d'oro che hanno immediatamente calamitato l'attenzione di tutti - Nixia in primis - e le facciamo sparire nel primo HHH che abbiamo a portata di mano (guardacaso, proprio quello della pixie); quindi ci dedichiamo con tutta calma a far rinvenire l'elfo.

Groud, noto per la propria prudenza che solo alcune migliaia di maligni definiscono codardia, preferisce legare ben bene il drow prima di provare a guarirlo; Nixia, dal canto proprio, ritiene che la prudenza non sia mai troppa e così finiamo per spogliare il poverino di tutto (equipaggiamento, armatura, biancheria intima, dentiera, pacemaker), farlo su come un salame e soltanto in seguito riportarlo alla coscienza, pronti a farlo fuori se solo accenna uno sguardo che non ci piace. O se rivuole le sue armi che invece ci piacciono. Tanto.

Per dire che gli ultimi avvenimenti ci hanno reso un filo sospettosi, e l'avidità per la quale andiamo giustamente famosi ha fatto il resto.
Non appena rinviene, per qualche strano motivo l'elfo lancia uno sguardo spaventato al gruppetto che l'osserva malevolo e rapace al tempo stesso, probabilmente pensando - chissà perché - di essere stato liberato da una banda di predoni infernali, e prova a liberarsi dalle corde che lo trattengono.

I nodi di Groud - che quando si tratta di salvarsi la pelle non bada a spese - non vogliono però saperne di cedere e così il nostro obbligato ospite, nudo come un verme, legato come un capretto il giorno di Pasqua e steso su un pavimento ghiacciato, ci racconta la sua storia.

Faceva parte di un gruppo inviato in queste caverne dalle tre vecchine che ben conosciamo, con lo scopo che ben conosciamo. Degli altri cinque avventurieri partiti insieme a lui, uno è incastonato nel ghiaccio lì vicino, degli altri non c'è traccia. Mentre parla, notiamo che possiede degli strani occhi blu, e un piccolo controllo magico ci rivela che non è malvagio ma, dato che il nostro fondo-scala è Nixia, quand'anche fosse stato malvagio l'avremmo preso con noi ugualmente, tantopiù che abbiamo appena appreso di essere noi stessi soltanto un piano B (quando non un piano C, o D o che altro). Il nome del drow, cui di malavoglia restituiamo vestiti, equipaggiamento, armatura e una scimitarra le due scimitarre, è Haer'Dalis: è un mezzelfo scuro, un cacciatore (in soldoni, un ranger), inviato dalle Norne a compiere la nostra stessa missione in cambio della nostra stessa ricompensa, ossia informazioni su come sconfiggere Gargauth. Fatichiamo a convincerlo che la borsa che ancora gli manca non è in nostro possesso, eppure una volta tanto stiamo dicendo la verità.

Del gruppo, ci racconta che l'umano nel ghiaccio era un monaco, e suo grande amico. Gli spieghiamo che anche noi abbiamo perso un'amica qui sotto, e gli raccontiamo del mignolo che abbiamo tenuto per la resurrezione; folgorato dalla trovata, si avventa sulla persona più cara che aveva al mondo e gli spezza un dito, che poi stringe tra le mani, rimirandolo e sorridendo beato.

C'era anche un cherico, il quale sapeva che l'Occhio delle Norne si trova nella Sala degli Specchi: per la precisione, sapeva che «l'Occhio vi guarda nella Sala degli Specchi».

Durante il racconto dell'elfo scuro, però Nixia si è annoiata e, invisibile, s'è allontanata. Presi come siamo dallo scambio di informazioni, non ce ne accorgiamo: lo sbaglio fatale lascia la pixie libera di architettare uno degli scherzoni che solo lei, e gli altri pazzi della sua stessa genia, possono trovare divertenti.

Si guarda intorno, e vede tanti cadaveri. Guarda il suo pseudodrago (che per un attimo è colmo di terrore), vede l'ampolla con il dito di Keira e ha l'Idea. Mentre tutti sono distratti, stacca un dito all'erinni e lo scambia con quello della psionica, che getta con noncuranza nello zaino. Poi torna insieme al resto del gruppo. Un lieve toc, come quello di un orologio, segna il suo ritorno: sul momento non ce ne avvediamo, ma quella che s'è mossa è la da tempo fremente Lancetta dell'Allineamento della pixie, che è balzata via con orrore dalla B per puntare decisa sulla N. E forse non si fermerà lì.

Nel frattempo, Haer'Dalis ha finito di raccontare e di rivestirsi. Per ultimo, indossa una specie di occhiali da pilota. Constatato lo scopo comune, viene quindi accolto nella formazione che - priva del peraltro non troppo custode Angelo - ha bisogno di rinforzi; solo Maja, mezzelfa, non vede di buon occhio il nuovo acquisto, e se ne tiene alla larga.

Rimessici in formazione e resi baldanzosi dal compagno appena acquisito cui auguriamo una lunga e fruttuosa permanenza tra di noi, ci rimettiamo ad avanzare con una modalità che può essere definita soltanto come "alla viva il parroco". A mano a mano che ci avviciniamo alla stanza, però, ci facciamo sempre più guardinghi, finché non ci affacciamo quatti quatti all'ingresso.
Notiamo che nel soffitto a cupola s'apre un pozzo largo circa 6 metri, da cui entra la luce che si riflette sulle pareti ghiacciate e scende l'aria fredda che percepivamo sin dalla curva. Il pavimento non si vede: una sorta di nebbia, o di nuvola di vapore, si trova là dove crediamo ci sia il fondo della stanza.
All'improvviso s'ode un rumore come di campanelle, o di tubicini di ghiaccio che s'infrangono l'uno contro l'altro, ma nulla pare succedere. Maja, insospettita dalla nebbia, lancia una folata di vento che disperde temporaneamente il vapore: notiamo così che il pavimento manca davvero, e poco dopo l'ingresso della stanza il fondo degrada rapidamente in una conca; in fondo a essa, due grandi vermi.

Uno di essi prende a muoversi veloce verso di noi e c'investe con un cono di freddo. Hear'Dalis dà prova di tutto il proprio valore portandosi in testa al gruppo e attaccando la creatura, ormai giunta a portata, mentre anche l'altro inizia ad avvicinarsi. Quando anche il secondo verme del gelo s'è avvicinato in maniera preoccupante - soltanto una quindicina di metri ci separa da lui - Haris fa svanire il primo in un pozzo delle ombre, permettendoci così di concentrarci sul secondo. Quasi tutti. Nixia, annoiata, decide invece di lanciarsi in esplorazione solitaria verso il centro della stanza, che prende a sorvolare, mentre gli altri sono ancora fermi all'ingresso e stanno riducendo a mal partito il verme.

Qualcosa di invisibile tenta di mordere la pixie. Un drago bianco enorme appare proprio sopra di lei, e fa passare decisamente in secondo piano la minaccia rappresentata dal verme il quale, ormai piuttosto ferito e grato per l'apparizione di Yeridaj, va a rifugiarsi sul fondo della conca da cui proveniva, sentendosi ormai al sicuro.

Errore. Nel tentativo di salvare la pixie, Maja scaglia un colpo infuocato sul drago e, scendendo scendendo, sul verme che si è testé posizionato sotto di lui. Non so in che lingua né quali dei bestemmino i vermi del gelo, ma quella che abbiamo sentito dev'essere stata una di quelle potenti.

L'intervento dela druida mette in allarme Yeridaj, che s'allontana, ma non prima di colpire un'ultima volta Nixia, la quale precipita svenuta - o forse già morta - verso il fondo della conca, ormai nuovamente ricoperta di nebbia.
Disperiamo di riuscire a ritrovarla, e stiamo già per dare il via a una danza di gioia quando la voce dello pseudodrago risuona nella mente di Groud: «È qui, sta morendo». Il chierico si lancia nella nebbia e, guidato dal famiglio della pixie, trova rapidamente la compagna e la cura, salvandola.

Intanto, gli altri aspettano all'ingresso della stanza, dove gli effetti dell'incantesimo di Haris stanno per esaurirsi. Il verme ricompare ma non fa in tempo ad agire poiché viene subito fatto a pezzi da Haer'Dalis.

Sfortunatamente, i vermi del gelo sono tanto antipatici da morti quanto da vivi: il cadavere esplode in una pioggia di frammenti congelati, che vengono lanciati con forza anche a grande distanza.

Ci ripariamo meglio che possiamo, mentre lo pseudodrago di Nixia fa appena in tempo a prorompere in un «Ce l'hai fatti! È viva...» che viene trafitto da uno dei frammenti del verme, il quale lo uccide all'istante. Percepiamo un «Mi facessi gli affaracci miei...» e poi più niente.

Nixia si riprende. Vede i resti del proprio famiglio. E perde 2400 PX, e un livello, così come manuale comanda. Un grido acuto e solitario s'alza dalla nebbia: «Voglio morireeeeeeeee!».
____
Ipse dixit
  • Groud ha appena deciso che userà il cadavere di Keira come scovatrappole da riporto ed è riuscito a convincere il Master (che gli presenta solo remore morali, non ha obiezioni regolistiche) a lasciarglielo fare. Per sapere i dettagli si rivolge al Master stesso, che già è abbastanza affranto dallo scarsissimo rispetto mostrato dai compagni della psionica verso il corpo di lei. Groud: «Quanto lontano posso lanciarla?». DM (sconsolato e meditabondo): «Diciamo che ha un incremento di gittata di 3 m...» poi s'interrompe, pensa a quello che ha appena detto, scuote la testa, si fa silenzioso. Piange.
  • DM: «L'ultimo corpo che vedete nel ghiaccio ha la pelle eburnea...» Nixia (interrompendolo): «Eh?» DM (spazientito): «L'è negher!».
  • Tia (sentendo raccontare dei corpi incastrati nel ghiaccio del corridoio, tra cui c'è il suo nuove personaggio, Haer'Dalis): «Ma è il banco-frigo dei personaggi!»
  • Haer'Dalis sta per lanciarsi all'attacco contro il verme del gelo. Haris, ricordando quanto poco è durato l'ultimo personaggio di Tia, interviene: «Alt! Alt! Alt! Che cosa mettiamo sulla lapide?» Tia (che sta guardando la scheda, assorto in tutt'altri pensieri): «Porca mignotta!» Haris: «Ok, va bene...»

Nessun commento: