2012-07-22

La quiete prima della tempesta

Sessione del 17 maggio 2012 - Seconda parte

Ora che siamo nuovamente tutti riuniti, puntiamo decisi verso le scale, e iniziamo a scenderle, mentre la porta da cui è entrato Valadriel si chiude alle spalle del paladino. Mentre ci addentriamo nei meandri, passiamo vicini a una finestra che dà su un paesaggio oscuro in cui brillano dei puntini luminosi in lontananza. Osservando meglio, ci pare proprio di trovarci sul soffitto della caverna in cui si trova la necropoli, e l'orrenda sensazione di essere intrappolati in una delle grandi stalattiti che vedevamo pendere dall'alto sulla verticale di un invitantissimo lago d'acido assume consistenza non appena capiamo che cosa significasse «il basso è alto».

Scendiamo di una decina di metri, quindi ci imbattiamo per l'ennesima volta nel nostro mortale nemico: una porta. Anche questa riporta il simbolo della ziqqurat con il sole e, non appena il paladino tenta di aprirla, lascia partire un raggio verde che per fortuna non nuoce al prode quanto incauto Valadriel.

I vari tentativi di dissoluzione operati quindi da Balthazar non hanno alcun effetto, ma la cosa non ci dispiace: è ancora fresca nella nostra memoria la volta in cui l'incantesimo ha avuto successo, e siamo stati quasi sommersi da una marea d'acido.

A questo punto capitan Felafel si rende una volta tanto utile, affermando di aver preparato uno Scopri trappole proprio alla bisogna. Riesce in tal modo a scoprire quali glifi occorra premere per aprire la porta senza trasformarsi in un grazioso mucchietto di cenere, e possiamo pertanto accedere al vano successivo.

Questo consiste in una stanza quadrata in cui vi sono 9 preziosissimi sarcofagi. Otto di questi si trovano sul pavimento, disposti quattro per lato, e supportano ciascuno un'enorme statua rivolta verso la nona sepoltura, che invece si trova su una piattaforma rialzata di nove gradini ed è dotata di una statua ancora più enorme delle altre.

È questa una figura in trono, simile a quella della ziqqurat da cui abbiamo preso in prestito la corona; la differenza consiste nel fatto che tiene in ciascuna mano una lastra di pietra.

Avanziamo verso di lei, con lo Scuro sempre in forma di pipistrelli, e giungiamo sino ai piedi dei gradini; notiamo che quelle che da lontano parevano delle semplici tavole di pietra sono invece delle scatole di legno che contengono delle tavole più piccole, delle dimensioni adatte per entrare nella custodia che Balthazar possiede. Su ciascuna vi è una serie di simboli che non capiamo (non che la cosa sia per noi inusuale). Kristel rompe gli indugi, arrampicandosi sulla tomba e tenendo la mano per afferrare una tavoletta, quando all'improvviso...

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