2012-07-23

Strategia, strategia, per piccina che tu sia...

Sessione del 21 maggio 2012

...le due statue che si trovano sulle tombe più vicine al sarcofago vanno in pezzi, e dalle macerie emergono due costrutti: uno di pietra, o di metallo molto scuro, modellato in modo da avere fattezze di lupo; l'altro di metallo chiaro e luccicante, con fattezze non pervenute. Entrambi hanno simboli arcani che brillano lungo tutto il corpo.

Kristel, il cui istinto di sopravvivenza è sopravanzato unicamente dall'avidità, afferra al volo entrambe le tavole e tenta di darsi alla macchia, salvo rendersi immediatamente conto di essere rimasta intrappolata tra il fondo della stanza e due grossi e minacciosi golem. Il tempo di gettare un'occhiata più precisa - probabilmente l'ultima - al bottino (le tavolette sono traslucide, forse sono fatte di alabastro, e sottili) e i due esseri apparsi iniziano a pestare la psionica come la proverbiale zampogna.

Balthazar, un uomo le cui priorità sono ben chiare, si preoccupa innanzitutto di mettere al sicuro le tavolette nella scatola di cui è custode (e in cui ci sarebbe lo spazio per una terza tavola), trovando anche il tempo di notare come le scritte che le ricoprono non paiano appartenere ad alcun alfabeto o, quantomeno, ad alcun alfabeto conosciuto da noi: il che apre una marea di possibilità, a ben pensarci.

La porta della stanza si chiude all'improvviso, facendo svanire il piano di fuga che stava prendendo corpo nelle nostre menti: lasciare la psionica a distrarre i golem e metterci in salvo, ricordando di elevare una prece, una volta giunti in luogo sicuro, in memoria dell'eroico sacrificio della nostra insostituibile amica.

Ci volgiamo dunque tutti, minacciosi, verso i nemici. Cioè, quasi tutti. Balthazar decide che il modo migliore per sconfiggere due costrutti dall'animo irascibile è svanire per alcuni secondi, salvo tornare pesto, lacero, contuso, sanguinante e in fin di vita. E qui mi fermo solo perché ho finito gli aggettivi. Scopriremo in seguito che la capatina sul Piano Etereo, che nelle intenzioni del chierico avrebbe dovuto salvargli la vita, ha portato il prode Balthazar a fare la conoscenza degli otto spettri (spettri in armatura, per la precisione) che custodiscono gli altrettanti sepolcri presenti nella stanza e che, evidentemente, abbiamo seccato. Ma tanto ha pagato lui per tutti.

La battaglia coi golem si annuncia più complicata del previsto. Il primo colpo è messo a segno da Valadriel, che però si ritrova anche a subire i danni che avrebbe voluto infliggere. La scoperta causa in tutti i presenti un attacco di coniglite ma considerata la situazione - se li attacchiamo ci facciamo del male, se non li attacchiamo ci fanno del male loro - riesce anche a trasformarci finalmente in quella temibile macchina da guerra che un gruppo di personaggi di 15° livello dovrebbe rappresentare, mentre noi non facciamo altro che temporeggiare talmente tanto da essere ormai noti come gli Eurostar del combattimento.

Una volta che ci siamo scaldati, la faccenda diventa meno cupa di quanto sembrasse: solo uno dei due costrutti ha quel funesto potere e, complice il fatto che ogni tanto i due si scambiano le abilità, riusciamo senza troppi danni a eliminare l'incombenza. Degno di nota il fatto che, per la prima volta in anni di combattimenti, riusciamo persino a utilizzare della strategia, grazie all'uso sapiente dei muri ectoplasmatici da parte di Kristel coi quali la psionica blocca la fuga al nemico mentre gli altri lo circondano e bersagliano. È evidente che qualche sciagura grossa si prepara per noi all'orizzonte.

Non appena il secondo golem crolla in pezzi, la statua a cui abbiamo profanamente sottratto chiesto in prestito le tavolette inizia ad emettere una luce molto intensa.

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Ipse dixit

  • Kristel annuncia trionfante di essere entrata in possesso delle agognate tavolette: «Le ho prese!» grida al gruppo. «Adesso le prendono anche loro» mormora il DM in risposta, facendo attaccare i PG dai golem.
  • Lo Scuro chiede conferma al Master circa la bontà della strategia di combattimento che ha elaborato. Scuro: «Se io mi metto qua...» DM: «Sei assolutamente inutile, ma sei in una posizione coreografica...».

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