2011-08-30

S'è spento

Sessione del 27 luglio 2011

16 Eleint 1373
14 Flamerule 1373

Come una meteora infuocata, Khondar si precipita sui nemici. Sta coprendo rapidamente la distanza che separa la sommità della collina dai Roc ma, a mano a mano che avanza, il fuoco che l'avvolge va calando.

Quando ormai è giunto a metà strada, il fuoco si estingue completamente: del nano non resta nulla. Solo la Spada del Caos rimane intatta, e si infila nel terreno.

Groud, ignorando completamente la perdita del compagno, si precipita a salvare il prezioso artefatto e decide di coprirlo con un telo: non appena un lembo di questo tocca la spada, però, l'intero tessuto svanisce. L'arma emana un'energia pulsante e malevola ma vale pur sempre un quantitativo inimmaginabile di monete d'oro, quindi anche Nixia è pronta a sacrificarsi pur di salvaguardarla, e si frappone con sguardo minaccioso tra la Spada e nemici svariate volte più grandi di lei.

Poi, per essere sicura di nascondere l'artefatto agli avidi occhi delle aquile troppo cresciute, che notoriamente collezionano spade in quantità - no, vabbé, ci sono anche i diavoli - vi fa apparire tutt'intorno una roccia che la cela completamente.

Ormai sul pianoro vi sono Groud e Nixia, a difesa della spada nella roccia, ma anche Keira, Haris - invisibile, secondo l'antico motto famigliare Sempru in prima fila quand finìss la battaglia - e Maja. Tre diavoli si teletrasportano vicini al gruppo e iniziano l'attacco, mentre un quarto monta su un Roc e si allontana.

Durante il combattimento, all'improvviso una luce bianca, purissima e paradisiaca avvolge Groud, Keira e Maja, che in quel momento si trovano vicini e si trovano così trasformati in dei perfetti bersagli per tutti diavoli di tutti gli Inferni. Ma c'è anche qualcos'altro, o qualcun altro, che si è materializzato in mezzo a loro.

Non hanno tuttavia tempo di chiedersi chi sia l'idiota che ha puntato su di loro un occhio di bue perché la roccia posta da Nixia intorno alla Spada del Caos inizia a muoversi finché dal terreno s'alza un'enorme sagoma di pietra, di cui la roccia stessa è soltanto un pezzetto della testa, avvolta da un'intensa aura rossa e che trasmette un'intensa sensazione di male.

Stretti tra troppi nemici, ai tre malcapitati non sembra vero di vedere che la creatura apparsa in mezzo alla luce è con tutta evidenza un angelo. Anzi, è proprio il modello standard di angelo: alto un paio di metri, biondo, con due ali piumate e l'aureola, irradia una luce bianca ed è armato di un martello da guerra. Certi che li proteggerà, Groud, Keira e Maja non si fanno ripetere due volte l'invito ad avvicinarsi.

E subito si rendono conto del loro errore. L'angelo si rivela infatti un ottimo stratega quanto può esserlo Nonna Papera, o forse Ciccio: prima evoca intorno a tutti loro una Barriera di Lame, con un tentativo di impedire che i nemici possano raggiungerli tanto generoso quanto maldestro e ingenuo dato che, non avendo considerato che i mostri sono molto più alti della barriera stessa, sta mettendo in difficoltà unicamente i tre poveracci che si trovano ora racchiusi in una prigione mortale e stretti tra un diavolo gigantesco e un Black Rock Triskelion, peraltro gentile quanto involontario omaggio della pixie.

Ma l'angelo ha un Piano. E noi, che questa l'abbiamo già sentita, non possiamo fare a meno di tremare per la nostra pellaccia. Grida infatti a tutti «Attaccatevi a me», poi allarga le ali e le agita a più non posso senza sollevarsi di un centimetro da terra. Essendo stato rimandato in geometria sin dalla prima elementare, non ha calcolato che mai potrà sollevare con le sue sole forze un costrutto del peso di centinaia di chili come quello che ha appena messo in pericolo.

All'esterno, le cose vanno un po' meglio, dato che non c'è un aiuto celeste a complicarle: Nixia riesce ad addormentare uno dei diavoli e Haris lo uccide nel sonno con un tranquillo e rilassato colpo di grazia.

Fortunatamente, il diavolo e il Triskelion iniziano a darsele tra di loro; l'elementale non risente particolarmente dell'attacco, ma almeno resta distratto per un po', vale a dire sino a quando il diavolo si teletrasporta all'interno della barriera di lame, dove il Triskelion entra indifferente ai danni (pochi, e subito rigenerati) che questa tenta volenterosamente di infliggergli.

Non si sta mettendo bene. Nixia cerca di colpire il Triskelion, ma l'incantesimo rimbalza e colpisce Keira; poi l'elementale quasi decapita la druida. A salvare la giornata pensa per fortuna la psionica che teletrasporta sé stessa, Maja e Groud al sicuro oltre la collina.

La situazione quindi è questa: Nixia è tuttora invisibile e sta bersagliando di incantesimi il Triskelion, con l'unico risultato concreto di causare un fuggi-fuggi generale nei suoi compagni, memori del fato di Keira, e l'effetto collaterale di attirare l'elementale lontano dall'angelo; Haris sta correndo verso la collina, oltre la quale si trovano Keira, Groud e Maja, per capire perché mai quel pazzo di un nano si sia lanciato contro delle creature disgustose sì, malvagie pure, ma che si stavano facendo tranquillamente i fatti propri; Khondar fa ormai parte del passato; e l'angelo... Ecco, l'angelo è sempre all'interno della sua barriera di lame, con un diavolo che lo fissa come un ragno potrebbe fissare una mosca particolarmente succulenta e che, quando lo stratega piumato tenta d'involarsi, l'acchiappa senza sforzo alcuno e inizia a dargliele di santa ragione.

Ipse dixit

  • Tia descrive Azrael, l'angelo che è il suo nuovo personaggio: «è alto due metri, biondo, e ha tratti misogini...»
  • Ogni tanto anche il Master è incerto su qualche regola. DM: «Il bonus di deviazione si somma... No, non si somma... Sì, si somma...» MdMuffa: «Secondo me si Castellanza...»
  • Il DM descrive in sintesi l'astuta strategia di Azrael, che ha rinchiuso i suoi futuri compagni in una barriera senza possibilità di fuga: «Vi ha portati lì, vicino alle braccia del mostro, perché vi possa attaccare con comodo...»

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