2007-10-24

Siamo andati alla caccia del tesor or or

Sottotitolo: noi vogliamo salvare il Færun, ma chi salverà quei poveri coboldi indifesi da noi?


(sessione del 2007-10-23)

Eccoci di nuovo a raccontare le gesta dei nostri valorosi (nel senso che prima o poi qualcuno ci metterà una taglia sulla testa: in quel momento avremo davvero una scusa per affermare di valere davvero qualcosa ☺). L'orco che si è appena gettato nel fiume non interessa più di tanto o non si ha modo di porvi rimedio e quindi i personaggi rivolgono ad altri affari le loro attenzioni: Azair entra nella locanda ed ordina da bere (alla memoria di Talen? Per dimenticarlo? O forse ha deciso di abbandonare la vita avventurosa per dedicarsi all'interessante lavoro di sommellier?), Barin offre uno spezzatino a Stedd (nella speranza che lui consumi tuttu i suoi adorati fagioli come contorno). Forse una locanda totalmente deserta in cui invisibili servitori soddisfano le richieste dovrebbe fare paura, ma i marinai sono contenti di servirsi a sbafo che chiudono un'occhio (dopo che li hanno appena chiusi ai due caduti e a Talen, seppelliti poco prima).

il riassunto continua in versione strippata

Più tardi parliamo coi marinai, ansiosi di sapere la fine dei loro compagni. Spieghiamo loro che sono stati uccisi dai mostri e questi ci dicono che i fuochi fatui da qualche tempo hanno cominciare ad infestare queste zone (noi sappiamo per certo che questi non erano fuochi fatui). Poi aggiungono che la sosta per riparare le chiatte durerà almeno 24 ore. Hulga è sul punto di fare osservazione ai marinai che si stanno procurando legno fresco a scapito delle piante del posto, ma poi ci ripensa.
Esaminiamo l'arazzo (tanto il simbolo di morte ormai è scarico): notiamo i vari elementi raffigurati tra cui spiccano il fiume Ith e la Foresta di Myr e un cartiglio che porta il nome (gnomico) Comarr Blith. Un marinaio ci dice che quel villaggio è disabitato da anni, ma non riesce a distoglierci dal nostro proposito saccheggiatore. L'indomani verso le 9 partiamo e camminiamo tutta la giornata. Verso sera ci fermiamo a cira un chilometro dagli edifici diroccati. Nella notte si odono suoni di tamburi, ma se anche portassero un qualche messaggio nasconsto noi non riusciamo a interpretarli. La notte scorre serena e alla mattina, studiati gli incantesimi facciamo il punto: Azair suggerisce di lasciarlo andare in ricognizione sotto l'effetto di una delle sue (ultime?) pozioni di invisibiltà attivando l'anello di invisibilità. L'idea pare sensata, ma noi accettiamo comunque ☺. Sono coboldi, un tranquillo villaggio di poveri coboldi, niente più. Per una volta la druida si fa degli scrupoli sui nemici e si mette a questionare con Dram (che ultimamente pare aver attirato molto vicino al lato oscuro il buon(?) Stedd); ne approfittano Azair e Barin che si allontanano velocemente intenzionati a compiere un'azione chirurgica degna di "Quella Sporca Dozzina". Dopo circa un minuto Dram valuta che i due hanno vantaggio sufficiente e interrompe la diatriba-diversivo con Hulga, evocando una nuvola nera e montando ancora a dorso di Stedd (curioso come si scriva in maniera simile a steed oltretutto: in old-english steed vuol dire : horse; especially : a spirited horse (as for war) ☺!). Alla druida non resta che corvizzarsi e rincorrere gli altri. L'arguto piano dell'assassino e dello stregone si scontra con l'intelligenza (o piuttosto la mancanza di intelligenza) dei coboldi. Molti di questi fanno una brutta fine per mano dell'assassino, ma non senza aver destato il loro re: "Esce Yattacan!"
No, è solo un gigante delle colline Questo mena un po' i nostri Azair mentre Barin, molto coraggiosamente, si rifugia nella suo mondo interiore costituito da una sfera elastica di Otiluke. In quel mentre giunge il nuvolone nero (dal quale esce una filippica gridata stile "Luridi vermi, bla bla bla" che mette in fuga parecchi coboldi) e il chierico-cavallo sceglie di vivacizzare ulteriormente l'ambiente lanciando ancora una volta uno dei suoi tanto temuti legumi: potenti sciami di vermi seminano il terrore (colpendo anche Azair che pare abbia commentato con una pacata indifferenza bestemmiando lungamente in molte delle lingue conosciute e pare anche in alcune di quelle sconosciute). Poi Stedd, non pago, evoca pure un ululatore (giusto per dimostrare cosa può evocare quando ci mette d'impegno il buon Stedd: ecco l'ululatore preso da qui). Il combattimento si dilunga ancora un altro po'. Alla fine l'assassino assesta un colpo micidiale al gigante che si accascia privo di vita.
The End (fino alla prossima sessione che sarà il 7 novembre).

 

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Ipse Dixit:

  • Azair: "Spiegare cosa è successo ai marinai? Pensateci voi che io penso a spogliare Talen..." (se la vita è fatta di priorità, perché la morte dovrebbe essere diversa?)
  • Hulga: "Se va bene salviamo il Færun, chissenefrega di 4 alberi..." (se lo dice la druida, allora...)
  • Stedd: "Facciamo qualcosa di utile: dormiamo" (mai lasciare un chierico a corto di incantesimi, non si sa mai a cosa potrebbe arrivare)

1 commento:

Tinto ha detto...

1) non sono MAI a corto di pozioni di invisibilità... IO HO L'ANELLO DI INVISIBILITA'...
2) yattacan ha menato solo me, quel coniglio del mezzo-drago si è infilato in una delle sue sfere elestiche. "chi s'esterna dalla lotta è un gran figlio de mignoxxa" si dice... ahahahahah!!!
mmd sei sicuro sul buoncostume di tua madre-drago??
3) la pestilenza scaturita dal legume mi ha beccato ma ho resistito