2011-08-30

Grandine, grandine, fuoco e neve...

Sessione del 17 agosto 2011

16 Eleint 1373
14 Flamerule 1373

L'angelo, in lotta con il diavolo (più che mai appropriato), lancia una Parola Sacra che ricorda molto le invocazioni rivolte a Mielikki da una certa druida tanto tempo fa. Haris intanto è riuscito a fuggire oltre la collina e sta scendendo di corsa verso il luogo in cui il resto del gruppo l'attende.

Dal nulla i due avversari in lotta appaiono sulla sommità del rilievo e Groud, tanto per vedere l'effetto che fa, decide di complicare la cosa lanciando un Terremoto che incidentalmente coinvolge l'halfling ancora in corsa, il quale dimostra di conoscere anch'egli una nutrita serie di invocazioni da usare in questi casi.

Il combattimento attira l'attenzione di Maja, che diventa aquila e s'avvicina ai contendenti, volando in cerchio, e di Keira, che s'avvicina volando anch'essa; alle due si unisce pure Nixia, mentre Haris è già in zona e Groud avanza senza particolare fretta: alla fine il gruppo è praticamente tutto lì a osservare con blando interesse, senza che alcuno muova un dito. A volte, la vendetta va gustata calda.

Visto che però la cosa va per le lunghe, dopo un po' ognuno dà il proprio contributo finché l'ago di Nixia non ha ragione del diavolo, che cade addormentato. A quel punto l'angelo, pestato come una mappina ma trionfante, lo finisce con un colpo di grazia.

È l'ora delle spiegazioni, che forniamo più volentieri dopo che il nuovo arrivato ci ha elargito diverse cure e meno volentieri dopo che ci ha raccontato come, in buona sostanza, lui sia Azrael, il famigerato Angelo Guardone, il quale è stato a spiarci tutto questo tempo e ha deciso di seguirci dopo aver visto che, anziché unirci alle schiere celesti, ci siamo infilati nella disgustosa gola del Divoratore. Così, tutto contento, ci è venuto dietro.

Ci pare comunque un po' confuso non tanto sul *dove* siamo, quando sul *quando* siamo. Lo rassicuriamo sul fatto che si trova davvero due mesi prima del momento in cui si trovava quand'era nella giugla intorno a Mezro (e che dunque non si sta perdendo l'inizio della battaglia), e lui in cambio ci dimostra quanto sia facile sbagliarsi: è confuso anche sul *dove*. Difatti, una volta compreso di trovarsi all'Inferno s'alza di scatto e lancia una Individuazione del male: dopo 2,7 nanosecondi è a terra che si rotola, le mani sugli occhi e urlante di dolore. Forse forse, all'Inferno è un po' *tutto* malvagio. Ma noi non siamo angeli e queste cose non le sappiamo.

Intanto Haris ha fatto quattro passi in modalità stealth verso la sommità della collina, da dove ha avuto modo di osservare il pianoro: la barriera di lame è tuttora presente e vorticante, e per la precisione sta vorticando sul cadavere di un diavolo. Nessuna traccia del Triskelion, ma la Spada del Caos giace sul terreno.

Quando Azrael si è ripreso, lo convinciamo facendo leva sui suoi saldi principi morali1 a recuperare la spada avvolgendola in un sacco, non senza che Groud lo abbia Protetto dal Caos; la missione, curiosamente, riesce senza sorprese: d'ora in avanti il chierico conserverà l'artefatto nel proprio zaino.

C'incamminiamo senza una direzione precisa, ma intenti più che altro a ricavare qualche ulteriore informazione sulla zona in cui ci troviamo. Notiamo come ora non ci sentiamo più sporchi come quando eravamo appena arrivati, ma il sollievo è annullato dal fatto che ora le grida provenienti dal fiume paiono diventare quasi insopportabili. Esplorata sommariamente l'isola, ci scervelliamo alla ricerca di un incantesimo che ci indichi la direzione per Yggdrasil.

Groud prova a utilizzare la mano scheletrica di cui ora è dotato, ma senza risultato. La druida suggerisce che potremmo provare a divinare una delle tre Norne, le guardiane del destino dell'uomo, per avere informazioni sul luogo in cui esse si trovano: alla fine stiamo cercando loro, dopotutto.

Nixia fornisce dell'acqua per creare la polla in cui scrutare; Maja sceglie di cercare di vedere Verdande, probabilmente perché è l'unica - a differenza di Urd e Skuld - dotata di un nome che non sembra l'effetto di un pasto sin troppo lauto.

Appare una tundra innevata spazzata dal vento gelido. Nella neve si intravvede una capanna appoggiata a una parete irregolare e, al centro della visione, la nuca di una creatura umanoide con sparute ciocche di capelli bianchi su un cranio rugoso e verdastro. L'essere sta camminando verso un'apertura nella costruzione.

All'improvviso la visione si blocca. La creatura si volta e protende una mano artigliata fuori dalla pozza, afferrando la druida alla gola ed esclamando con voce ringhiante: «Come ti permetti di spiarci?». Quindi l'arto, come se fosse costituito d'acqua, ricade disfacendosi nella polla e, quand'esso colpisce la superficie, nel terreno si aprono delle fessure che fanno defluire l'acqua.

Note

1In sostanza è andata così:
Groud (con tono pratico):«Tu, che sei così buono, mi sembri il più adatto a recuperare la spada malvagia e caotica: certo sarai protetto dai suoi influssi nefasti»
Azrael (indignato):«Giammai le consacrate membra mie al scellerato ed invero tristo ferro s'appropinqueranno!»
Groud (mellifluo):«Quindi lasci tranquillamente un potentissimo artefatto a disposizione dei diavoli?»
Azrael (remissivo):«Vado, indi ritorno»Ritorna

Ipse dixit

  • Azrael è in lotta con il diavolo, sulla sommità della collina, e sta avendo la peggio.
    Maja:«Psionica, che si fa?»
    Keira (agitando il tubo):«Pringles?»

3 commenti:

Unknown ha detto...

E finalmente siamo in pari coi riassunti!
Ora posso tornare ad accumulare sessioni su sessioni di ritardo...

Kenny ha detto...

allora!?!?!
AGGIORNARE!
AGGIORNARE!
F5!
F5!
anzi:
cmd R!

Unknown ha detto...

Ci hai ragione, ci hai... prometto solennemente che provvederò. Ehm... un giorno. Dopo. Più avanti.